Anche la scuola scende in campo "Un aiuto che duri nel tempo"

Il preside Luciani: "Non vogliamo che il sostegno diminuisca con il passare dei mesi"

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"Al momento, per le offerte ci appoggiamo al Comune di San Severino, poi a settembre, con le famiglie in presenza, organizzeremo una nostra raccolta fondi". Così Sandro Luciani, preside dell’istituto compresivo Tacchi Venturi, la scuola del piccolo Emmanuel, figlio di Alika Ogorchukwu, il venditore ambulante di 39 anni ucciso venerdì a Civitanova. Alika risiedeva infatti con la famiglia in una casa nelle campagne di San Severino, dove il figlioletto frequenta la scuola elementare. Il dirigente scolastico sta pensando in questi giorni a come muoversi nel prossimo futuro per dare una mano alla famiglia del piccolo studente: "Ci proponiamo di stare attenti alle esigenze di tutte le famiglie in difficoltà, sia italiane che straniere – spiega il preside Luciani –. Per quanto riguarda il caso specifico, ora arrivano tanti aiuti ma il rischio è che, passato il momento, poi pian piano le donazioni siano sempre meno. Noi invece vogliamo pensare ad un aiuto che duri nel tempo, il più possibile stabile. Ci interessa il benessere degli alunni, in tutte quelle situazioni, che sono magari anche solo temporanee, difficili per le famiglie. Ce ne sono parecchie".

Per quanto riguarda quello che è capitato al papà del loro alunno, Luciani non trova le parole: "Ci ha colpito moltissimo la violenza gratuita di quell’atto, siamo rimasti allibiti – commenta il dirigente scolastico –. Una disgrazia immensa quella che è successa a questa famiglia, siamo esterrefatti. Faremo il possibile per stare loro vicino, e infatti a settembre, quando ricominciano le lezioni, daremo le indicazioni per chi volesse donare un aiuto". Tantissimi, intanto, i messaggi di vicinanza e affetto spediti alla vedova dalle famiglie della scuola di Emmanuel.

c. g.