Bellomaria:: "Evitiamo tagli di teste"

La leader della minoranza dem, Michela Bellomaria, invita il partito a fermarsi e riflettere per evitare divisioni dannose, in risposta alle polemiche interne sul capogruppo Mangialardi e il documento critico della segretaria regionale Bomprezzi.

Bellomaria:: "Evitiamo tagli di teste"

Bellomaria:: "Evitiamo tagli di teste"

Intervento della leader della minoranza dem, Michela Bellomaria, per invitare il partito a fermarsi e riflettere ("Fermiamoci", l’espressione ripetuta più volte), altrimenti "il Pd va a sbattere". Lo ha fatto, a detta sua, "a seguito delle dichiarazioni e di qualche intervista, tendenti a ravvivare polemiche vecchie e nuove". Le polemiche sarebbero quelle scaturite dal documento della segretaria regionale Chantal Bomprezzi con il quale, di fatto, è stato sfiduciato Mangialardi ("è evidente che sia venuto a mancare quel rapporto di fiducia fondamentale tra il capogruppo e il partito"), invocando "un cambio di passo e di guida" e chiamando l’ex sindaco di Senigallia ad "un gesto di responsabilità". E non solo per il dossier criptato presentato alla segretaria nazionale Elly Schlein, avallato anche da cinque consiglieri regionali Andrea Biancani, Anna Casini, Micaela Vitri, Fabrizio Cesetti e Manuela Bora (eccetto Antonio Mastrovincenzo e Romano Carancini). Ma anche, secondo Bomprezzi, per un dialogo col capogruppo che non c’è, percorsi o decisioni non condivise e attacchi strumentali. La relazione non è stata votata dalla minoranza (Bellomaria e soci), che non ha partecipato al voto. Ma la leader della fronda minoritaria ha voluto ugualmente mettere i puntini sulle i: "Il contributo che ho voluto dare alla Direzione, attraverso la presentazione di un documento, è proprio nello spirito di unità che in questa fase ci deve caratterizzare". Un documento in cui si "può leggere lo sforzo unitario che io e diversi altri proponiamo si debba avviare in questa fase. Percorso unitario che, ovviamente, non può partire da nessun taglio di teste (quella di Mangialardi, appunto, ndr), che altro non farebbe che continuare un’inutile quanto dannosa divisione che darebbe credibilità alla destra".