Bidello accusato di messaggi ambigui agli studenti, reato prescritto

Cade l’accusa dopo 7 anni. La difesa chiedeva. l’assoluzione nel merito

Accusato di aver inviato messaggi equivoci agli studenti, ieri è stato prosciolto per prescrizione un bidello cingolano, Paolo Zenobi. I fatti risalgono infatti agli anni dal 2013 al 2015, quando l’uomo era in servizio in un liceo iesino. Nel 2015, il bidello era stato arrestato per un altro episodio avvenuto a Jesi. Nel corso delle indagini era stato sequestrato il suo computer, e lì erano saltati fuori dei messaggi inviati tramite Messenger a cinque liceali della zona di Jesi. Secondo l’accusa, i ragazzi erano chiamati dal cingolano con vezzeggiativi equivoci, le frasi sarebbero state molto allusive, con riferimenti più o meno espliciti sessuali; con qualcuno, il cingolano avrebbe millantato di avere una villa con piscina, per rendere i suoi inviti più accattivanti. In tribunale a Macerata erano stati sentiti alcuni dei ragazzi, che avevano confermato di aver ricevuto quei messaggi dal bidello. L’uomo invece aveva sempre negato gli adescamenti ai ragazzini, negando ogni accusa. Ieri, nell’ultima udienza, il pubblico ministero Emanuela Bruno ha chiesto al giudice di dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione. L’avvocato difensore Andrea Nocchi ha anche sottolineato che non c’erano mai stati incontri con gli studenti, o altre richieste del genere indirizzate a persone che comunque erano già di oltre 14 anni, sollecitando dunque la assoluzione nel merito per l’imputato. Il giudice Vittoria Lupi però ha preferito dichiarazione la prescrizione per chiudere il processo.