Borgo da immortalare, sfida a colpi di foto

Sabato fa tappa a Belforte il contest "Wiki Loves Monuments": gli scatti più belli potranno partecipare a un concorso mondiale

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di Lucia Gentili

Sabato Wiki Loves Monuments fa tappa a Belforte. L’edizione italiana del più grande concorso fotografico del mondo, un contest dedicato ai monumenti, invita tutti i cittadini a documentare la propria eredità culturale. Il ritrovo è alle 8.45 in piazza Umberto I. L’obiettivo è immortalare i monumenti più belli di Belforte. Poi, dal primo al 30 settembre, gli scatti potranno essere inseriti su Wikimedia Commons e si potrà partecipare al concorso mondiale Wiki Loves Monuments.

In seguito, gli scatti più belli saranno messi in mostra e valutati dal fotoclub Diaframma Zero e Photonica3. L’iniziativa, oltre che dal Comune, è promossa anche dalla Biblioteca "Mario Ciocchetti". Questo l’itinerario proposto in base ai monumenti e ai punti di interesse: da piazza Umberto I verso il Palazzo comunale; all’esterno la Torre civica seicentesca e il porticato ottocentesco mentre all’interno la Sala degli stemmi. Seconda tappa: chiesa di Sant’Eustachio, all’interno uno dei più grandi polittici delle Marche se non d’Italia, il Polittico di Giovanni Boccati, pala d’altare in struttura lignea ricoperta d’oro e formata da 36 tavole totali, risalente al 1468. Terza: piazza Vittorio Emanuele II e monumento ad Anselmo Ciappi (1868-1936). Quarta: muovendo da piazza Vittorio Emanuele II e uscendo dal centro storico, da sopra le mura in via Principessa Margherita, si può ammirare tutta la vallata del Chienti fino al Conero. A sinistra, fuori dalle mura, la chiesa di San Sebastiano, ora sconsacrata e sede del Midac (Museo internazionale dinamico arte contemporanea). Quinta: scendendo in una breve strada in mezzo alle colline, Fonte Grande, risalente al XVI secolo, recentemente restaurata, era una delle fonti di approvvigionamento idrico delle case coloniche del luogo.

Sesta: Porta Romana, principale ingresso del paese, mentre la settima tappa sarà la chiesa di San Giovanni (eretta nel 1300, interni dipinti da Andrea De Magistris). Nelle vicinanze via Dell’Arme, con iscrizione che le dà il nome, riferita a Papa Benedetto XIV che ne ordinò il rifacimento dopo il terremoto del 1741. Ottava tappa: la chiesetta rurale di San Salvatore e infine, per la nona, nel borgo di Santa Maria, ultima tappa davanti all’Arco di Pio VI, eretto nel 1782 in occasione del passaggio del Papa Pio VI di ritorno da Vienna.