Caro bollette, cassa integrazione alla Svila

L’azienda sceglie, in via cautelativa, la misura. L’ad Crea: "Non c’è crisi, tappiamo eventuali buchi e tuteliamo i nostri dipendenti"

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di Lucia Gentili

Tre mesi di ammortizzatore sociale a causa dei rincari energetici, in via cautelativa, alla Svila, azienda di Visso che dal 1974 fa pizze surgelate di qualità e vende in tutto il mondo, dando occupazione a oltre 200 persone. "Non c’è crisi aziendale, siamo aperti e la produzione va avanti regolarmente, ma, con un accordo sindacale – spiega l’amministratore delegato Maurizio Crea –, abbiamo chiesto la cassa integrazione, in via cautelativa, fino a fine anno per tamponare al meglio eventuali "buchi" che potrebbero venirsi a creare e tutelare i dipendenti. Cerchiamo infatti di ammortizzare i rincari attraverso una razionalizzazione dei turni produttivi, concentrandoli tra il lunedì e il giovedì, se ad esempio spegniamo i forni venerdì, sabato e domenica per risparmiare. Oppure, in base alle commesse, potremmo usufruire della cassa integrazione per uno o due pomeriggi a settimana. Vogliamo mantenere tutti i posti di lavoro e fare una scelta lungimirante, per dare stabilità ai dipendenti. Mi sento responsabile di tutte le famiglie che ci sono dietro". L’ad fa i conti sulle bollette di luce e gas. "Nel 2021 in totale abbiamo pagato 650mila euro – prosegue –, in previsione quest’anno, se le cose non dovessero cambiare, pagheremo sei volte tanto, arrivando a 3,5 milioni. Serve un intervento immediato da parte del governo, altrimenti crolla l’economia di tutto il paese. Siamo un’impresa energivora, ma come noi ce ne sono tante altre: il problema riguarda tutti, aziende e famiglie. La crescita del settore dei surgelati fino allo scorso anno era a doppia cifra, quest’anno sarà a una, ma, a causa dell’inflazione, in un circuito perverso, l’aumento dei prezzi toccherà comunque a cascata i supermercati e il consumatore finale. Ovvero le famiglie, con un sempre minore potere di acquisto. Per noi sono triplicati i costi delle materie prime, ma la qualità dei prodotti resta alta. Abbiamo superato il terremoto, supereremo anche questa. Intanto stiamo facendo dei lavori al depuratore esterno, a dimostrazione che non abbiamo intenzione di fermarci". Sono invece attualmente in stand-by, però, l’intervento di ampliamento previsto nella zona pip di Muccia, iniziato lo scorso anno, per un’altra linea di produzione della Svila. "Crediamo in questo territorio – conclude Crea – tanto che, da quando ci siamo insediato nel 2012 ad oggi, il fatturato è salito da 10 a 34 milioni di euro e abbiamo fatto diverse assunzioni. Ma bisogna che le istituzioni, a livello centrale, trovino adesso una soluzione. I rincari pesano su tutti e queste zone, che hanno affrontato anche la doppia emergenza sisma-Covid, non possono permettersi un arresto. E’ necessario continuare a generare indotto". Anche la Cartiera di Tolentino (dal 23 settembre) ha chiesto la cassa integrazione per tre mesi.