"Cellulare preso a martellate e schiaffi alla figlia di 16 anni"

Una 37enne sotto processo per fatti avvenuti nel 2019 "Telefonino frantumato e operazione al volto per le botte"

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di Paola Pagnanelli

Cellulare rotto a martellate e schiaffi violenti al viso, tanto da rendere necessaria una operazione chirurgica. Per questo una 37enne è sotto processo, accusata del reato di abuso dei mezzi di correzione. A fare partire le indagini era stata una segnalazione dei servizi sociali di Montecosaro, che già stavano seguendo la famiglia in un momento difficile. Secondo l’accusa, a settembre del 2019 madre e figlia, all’epoca 16enne, avrebbero avuto un litigio molto acceso. La madre avrebbe preso il telefonino della figlia e lo avrebbe frantumato con un martello. Poi avrebbe colpito la ragazza al viso, causandole anche alcune lesioni per le quali, al pronto soccorso, le diedero una prognosi di quaranta giorni; i medici ritennero anche necessario un intervento chirurgico per rimettere a posto le conseguenze di quelle botte. Così, dopo alcuni accertamenti disposti dalla procura, la donna è finita sotto accusa. Per lei, l’avvocato Fulvia Bravi ha chiesto il processo con il rito abbreviato. Ma il giudice dell’udienza preliminare Domenico Potetti ha ritenuto necessario sentire direttamente la ragazza, per ricostruire quanto accaduto e valutare il comportamento della madre. Così la giovane ieri è stata chiamata in tribunale a Macerata per dare la sua versione. La ragazza non aveva presentato alcuna querela contro la madre, e rispondendo alle domande del pubblico ministero Rita Barbieri ha indicato come isolato quell’episodio particolarmente contrastato avvenuto con sua madre, legato a un periodo particolarmente difficile per lei; la prognosi finale inoltre sarebbe stata di venti giorni, e non di quaranta. L’udienza è stata quindi rinviata a settembre per la sentenza. Sarà il giudice alla fine a valutare il comportamento della madre, tenuto conto anche delle circostanze in cui era avvenuta quella discussione così accesa.