"Così il condominio diventa una comunità"

Erap e Ircr consegnano otto alloggi di edilizia residenziale pubblica agli over 65, nel palazzo una famiglia tutor. "Stop alla solitudine"

Migration

di Chiara Gabrielli

Un nuovo modo di vivere in città grazie a un progetto per gli anziani. Obiettivi: sconfiggere la solitudine e passare del tempo insieme, supportandosi l’uno con l’altro. È il proposito di Erap e Ircr, che ieri mattina hanno consegnato le chiavi dei primi otto alloggi destinati agli over 65 in via Pavese, a Collevario. Altri otto appartamenti sono già pronti per essere assegnati e a breve altri quattordici saranno disponibili in un fabbricato gemello, a pochi metri di distanza. In totale, 32 alloggi per 3,7 milioni. Ogni appartamento misura 49 metri quadrati, per 250 euro al mese di affitto, più 50 di spese condominiali. Attivi gli allarmi, le telecamere e i controlli per l’allarme del gas e e l’acqua del bagno. Il modello è il social housing. "Assistiamo a un intervento di notevole valore sociale, il primo del genere in provincia e forse in regione – spiega Daniele Staffolani, direttore dell’Erap di Macerata –. Nel palazzo ci sarà una famiglia tutor per il supporto agli anziani. Dopo che due ditte (una di Campobasso e l’altra di Cingoli) hanno avuto problemi a portare avanti l’appalto e dopo due anni di Covid e difficoltà burocratiche per gli allacci, finalmente siamo qui. Tutto è bene quel che finisce bene". "Abbiamo una missione nobile – sottolinea Saturnino Di Ruscio, presidente di Erap Marche –: rendere migliore la vita delle persone. Gli alloggi sono innovativi, con tanto di applicazioni per la domotica e la presenza di una famiglia tutor. L’Erap si sta occupando dell’ammodernamento di parte del patrimonio grazie al Superbonus e si dovrà confrontare con tante emergenze. Ad esempio, siamo stati contattati dall’associazione On the road, che si occupa del recupero di ragazze finite nel giro della prostituzione: pensiamo ad alloggi e al recupero psicologico". Presenti Giuliano Centioni e Francesco Prioglio, presidente e direttore dell’Ircr. "Sono contento di essere qui – dice il sindaco Sandro Parcaroli –, insieme al vescovo Nazzareno Marconi, che come me tiene molto alla popolazione e alle cose belle che stiamo facendo". "Qui siamo vicini alla parrocchia di Collevario – sottolinea monsignor Marconi – che non è, come qualcuno dice, una parrocchia di periferia, ma una parrocchia pilota con azioni di grande attenzione e sostegno alla famiglia. Un bell’esempio di buone pratiche". "Questi alloggi saranno un modello per Macerata – aggiunge il vicesindaco Francesca D’Alessandro –, qui vivrà una comunità nella comunità: insieme, con azioni di socializzazione per attraversare uniti questo momento difficile". "Le buone idee vanno avanti – dice Anna Menghi, consigliere regionale della Lega –, è l’impegno della Regione a favore dei più deboli". Al piano terra delle palazzine ci sono saloni comuni: spazi destinati alla socializzazione. L’intenzione è di coinvolgere anche residenti nei palazzi vicini, così che questi spazi diventino un punto di aggregazione. "Ci hanno individuati per questo progetto – spiegano Annamaria Verolo e Fabien Castro, famiglia tutor –, un esperimento pilota che speriamo sia l’inizio di una serie di condomìni sociali. Saremo in contatto costante con l’Ircr e a disposizione degli inquilini per ogni cosa, dalle piccole emergenze in casa alla necessità delle medicine, e trascorreremo dei pomeriggi insieme con tante attività negli spazi comuni".