A dare l’idea che la pandemia è ancora tra noi, e che bisogna mantenere un atteggiamento prudente, c’è il rialzo dei contagi che continua e, purtroppo, anche nuovi decessi. Ieri nelle Marche ne sono stati registrati quattro, numero che in un solo giorno non si vedeva da tempo. C’è stato un lieve calo dei ricoveri, ma c’è un boom di accessi nei pronto soccorso, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Ieri l’Osservatorio epidemiologico delle Marche ha registrato ancora numeri "caldi". L’incidenza dei casi per 100mila abitanti, come ormai da almeno due settimane, è cresciuta ancora, sfondando quota mille: è passata da 999,73 a1.062,70. In salita anche il numero delle persone in quarantena, passate da 20.197 a 21.869: 1.672 in più (nella provincia di Macerata sono passate da 4.190 a 4.528, 338 in più. Sono stati processati 6.126 tamponi. Quelli risultati positivi sono 2.885, il 47% del totale, in lieve aumento rispetto al 46,3% del giorno prima: 556 in provincia di Pesaro – Urbino, 851 in provincia di Ancona, 519 in provincia di Macerata, 313 in provincia di Fermo, 497 in provincia di Ascoli Piceno e 149 i casi fuori regione. Dopo due giorni di significativi incrementi, i ricoveri sono passati da 144 a 136, 8 in meno, 6 dei quali – 2 in meno rispetto al giorno prima – in terapia intensiva. Nello stesso tempo, però, i pazienti Covid distribuiti nei pronti soccorso hanno registrato un nuovo balzo in avanti da 41 a 52, 11 in più. In tre giorni sono più che raddoppiati, sottoponendo a forte stress i dipartimenti di emergenza – urgenza, cronicamente a corto di personale. Continua, poi, il fenomeno già segnalato più volte: molte persone si presentano in pronto soccorso non per il Covid, ma per altri motivi. Poi, però, sottoposti a tampone, risultano positivi e si rende necessario isolarli. Ma mancano gli spazi per farlo.
Franco Veroli