Covid Macerata. Donna positiva, tensione nell’area container

Tolentino, il comitato 30 Ottobre: "Grande preoccupazione tra gli sfollati". Pezzanesi: "Famiglia in quarantena in una casa isolata"

Flavia Giombetti, presidente comitato 30 Ottobre, nell’area container di Tolentino

Flavia Giombetti, presidente comitato 30 Ottobre, nell’area container di Tolentino

Macerata, 17 agosto 2020 - L’emergenza Covid non risparmia la zona container di Tolentino. La segnalazione di una donna positiva tra i residenti scatena il panico tra gli sfollati. "Una cittadina albanese si è recata al pronto soccorso di Macerata il 14 agosto dichiarando la sua positività al Covid – spiega il Comitato 30 Ottobre –. Abbiamo poi scoperto che la donna e il marito sono ospiti nella zona container, fatto segnalatoci con molta preoccupazione da altri abitanti dell’area sconcertati dal totale silenzio dell’amministrazione comunale". Ma il sindaco Pezzanesi rassicura: "La donna, il marito e il figlio non sono mai rientrati nell’area; attualmente si trovano isolati in una casa di legno e lì resteranno per tutti io 14 giorni previsti per la quarantena. Mattina e sera vengono effettuati i controlli con i vigili urbani che passano per verificare il rispetto della restrizione". "Riteniamo sia giusto e corretto informare sia il personale che vi alloggia sia quello che vi lavora – insiste il comitato –, sulla reale situazione sanitaria. Chiediamo quindi, a tutela dei terremotati che da anni vivono in quell’area un pronto e urgente intervento da parte delle autorità competenti, chiedendo altresì di valutare seriamente l’opportunità di chiudere la zona, che ricordiamo doveva essere temporanea". La situazione resta sotto controllo per il primo cittadino tolentinate. "La donna – spiega – è positiva asintomatica, si trovava da tre anni in Albania e ha deciso, affrontando il viaggio il pullman, di ricongiungersi con il resto della famiglia che alloggiava nei container. Per accedere all’area, ci sono i controlli. Nessuno può entrare se non ha le certificazioni che servono e, riguardo l’emergenza Covid, chi passa la notte fuori viene sottoposto a tampone per rientrare. La famiglia in questione ha insistito per entrare ma sono stati bloccati nell’interesse di tutti i residenti ed è stata disposta la quarantena. È il nostro lavoro, in collaborazione con la Protezione civile, che tutela e tiene al sicuro l’intera comunità. Abbiamo alzato la guardia fin da subito. Il Covid lo combattiamo in maniera reale. Siamo orgogliosi del fatto che finora non abbiamo nessun caso di contagio né nell’area container né alla casa di riposo. La famiglia potrà rientrare quando sarà a posto con la salute. Se vogliono rimanere sono obbligati a rispettare le regole". "Con l’inizio dell’emergenza Covid – aggiunge il comitato – avevamo chiesto all’amministrazione quali fossero le precauzioni utilizzate in quell’area, vista la condivisione di spazi comuni quali bagni, docce e mensa da parte di tutti gli ospiti della struttura. La risposta fu l’installazione di un recinto con telecamere con punto di controllo all’entrata e, come affermato dal sindaco Pezzanesi, il divieto di accesso a chi non avesse il tampone “fresco di giornata’’, come accaduto per i due ispettori dell’Asur Marche ai quali, incomprensibilmente, è stato negato l’accesso per effettuare un’ispezione nell’area container mentre, alcuni giorni fa, l’accesso è stato autorizzato a due giornalisti stranieri". "Nessuno viene fatto entrare se non ci sono le dovute certificazioni – ribadisce il sindaco –. Non mi risulta che sia entrato nessun giornalista negli ultimi giorni, comunque me ne accerterò". Intanto il marito della donna positiva asintomatica spiega che la "moglie sta bene. Siamo isolati in una casa di legno da sabato".