LORENA CELLINI
Cronaca

Crediti non riscossi: macigno di 41 milioni

Bilancio della giunta: istituito un fondo per i residui attivi da 18 milioni. Quasi la metà del buco generato nel 2023. Per lo più sono tributi non pagati.

Crediti non riscossi: macigno di 41 milioni

Crediti non riscossi: macigno di 41 milioni

In pancia al bilancio 2023 del Comune di Civitanova ci sono ben 41 milioni e 350mila euro di crediti vecchi di anni e non riscossi, i cosiddetti residui attivi, e per fare fronte a questo macigno – Ancona per esempio ne registra 52 milioni e 214mila – è stato costituito un fondo crediti di dubbia esigibilità da 18 milioni e 355mila euro.

La somma non incassata, e registrata nel consuntivo dello scorso anno, è stata depurata dopo l’operazione di riaccertamento dei residui per eliminare le somme inesigibili o insussistenti e che rappresentano la cifra di 4 milioni e 371mila euro. La maggior parte delle voci tagliate riguarda la mancata riscossione della tassa rifiuti (2.821.000 euro), del recupero dell’evasione Tari (206mila euro) e dell’evasione Imu (696mila), delle multe per violazioni al codice della strada (532mila euro), dei proventi per l’uso degli impianti sportivi comunali (15mila) e del mancato incasso delle penalità per il ritardato pagamento degli oneri di urbanizzazione (96mila).

Quasi la metà dei crediti non introitati si è generata nel 2023 (17 milioni 988.365 euro) e il resto spalmato negli anni precedenti, con sospesi che risalgono addirittura a prima del 2018. I residui attivi ultra quinquennali si presumono inesigibili per legge, e per mantenerli vivi il Comune deve dimostrare l’esistenza di ragionevoli motivazioni. Stanti queste disposizioni, l’amministrazione ha cancellato quelli antecedenti al 2018 "ritenendo – è scritto nella relazione della giunta – difficoltoso l’incasso e si è scelto di stralciarli dal conto di bilancio e di conservarli nello stato patrimoniale, essendo gli stessi coperti dal relativo accantonamento al fondo crediti. Per gli stessi proseguono le attività di recupero da parte dell’Ica, in quanto la cancellazione contabile non comporta la rinuncia ai crediti da parte del Comune".

I crediti che il Comune mantiene tra le entrate perché conta di riuscire a incassarli pesano per 22 milioni e 938mila euro alla voce tributi, per 4 milioni e 875mila come entrate extratributarie, per 4 milioni e 868mila euro entrate in conto captale, per 3 milioni e 804mila entrate dovute a riduzione di attività finanziarie, per 2 milioni e 848mila euro entrate per conto terzi e per 2 milioni trasferimenti correnti.

Sul fronte, invece, dei debiti in carico (residui passivi) al Comune, dopo il riaccertamento che ha scremato 1.671.782 euro sono rimasti 19.108.717 euro: 8 milioni e 843mila euro di spese correnti, 5 milioni e 945mila di spese in conto capitale, 4 milioni e 320mila di spese conto terzi e partire di giro.