"Cultura e turismo: binomio che incanta"

Il ministro Garavaglia plaude a ’Marchestorie’, al via oggi: "In questa regione la sintesi dell’Italia". I borghi perno della promozione

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"Le Marche sono la sintesi dell’Italia. Qua ci trovi di tutto". Massimo Garavaglia, ministro del Turismo del governo uscente, torna in regione. Lo fa a Macerata, passeggiando lungo il corso della Repubblica al fianco dell’assessore Giorgia Latini e dell’onorevole Mauro Lucentini. Tempi di campagna elettorale e di promozione del territorio. Oggi inizia la seconda edizione di Marchestorie e la cultura e il turismo si intrecciano in un binomio per la crescita della regione. La Lega si porta sulle spalle la manifestazione (presenti anche il consigliere regionale Renzo Marinelli e il referente provinciale Luca Buldorini) e la presenta alla biblioteca Mozzi Borgetti. Obiettivo valorizzare un progetto in ascesa: i comuni partecipanti raddoppiano, passando dai 53 del 2021 agli attuali 101. Sì un festa regionale, "ma promossa a livello nazionale", spiega la Latini, candidata per l’uninominale alla Camera. Parla di artigianato locale, enogastronomia, costa ed entroterra. La parola borghi è la sua forza perché "sono il perno centrale e i sindaci sono gli eroi del nostro territorio, non bisogna disperdere le tradizioni". Da quando è assessore regionale ha cercato di valorizzarli il più possibile e le varie associazioni di categoria presenti – Camera di commercio, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Coldiretti, assente Confindustria – lo riconoscono. In platea ci sono diversi primi cittadini, tra cui Giuliano Ciabocco di San Ginesio, acclamato due volte da Garavaglia. "Girando si impara – spiega il ministro –. I numeri del turismo marchigiano sono tra i migliori d’Italia. Bene avere un prodotto ma poi bisogna saperlo vendere. Per farlo serve prima prenderne coscienza e poi narrarlo". Marchestorie, in programma fino al 18, va proprio in questa direzione tra racconti, tradizioni, spettacoli teatrali, mostre ed esposizioni. La direzione artistica è nelle mani di Paolo Notari e Pino Insegno. Centrale anche il ruolo di Amat, con il presidente Piero Celani. Quindi la cultura va di pari passo con il turismo, basandosi sulla qualità, la tradizione, l’accoglienza e l’innovazione. Un festival che "ci vede tutti uniti", sintetizza Daniela Tisi, dirigente del settore Beni e attività culturali delle Marche. Insomma, fare squadra per promuovere e valorizzare sempre di più la regione, "un territorio unico al mondo", dice Sandro Parcaroli, presidente della Provincia e sindaco di Macerata. Ci sarà pure il capoluogo con l’Ecomuseo delle case di terra di Villa Ficana. E poi Appignano, Bolognola, Cingoli, Fiastra, Matelica, Morrovalle, Sefro, Visso, Urbisaglia e tanti altri comuni della provincia. Ognuno con le sue specificità, le sue storie da raccontare e far vivere, cercando di tramandarle alle nuove generazioni. Per far crescere sempre di più il turismo, anche fuori stagione.

Nicholas Masetti