"Curato con il plasma, finalmente a casa"

Il treiese Franco Sileoni ricoverato per un mese al Covid Hospital. E la Regione accelera sulle terapie con gli anticorpi monoclonali

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di Lucia Gentili

Fuori dal virus, grazie alle terapie a al personale medico del Covid Center di Civitanova, grazie ai tanti messaggi di affetto ricevuti e al pensiero costante per i suoi nipotini. Il 66enne di Treia Franco Sileoni, ex dipendente comunale e padre dell’assessore Tommaso Sileoni, giovedì sera è tornato a casa. I suoi cari l’hanno accolto con amore: il figlio, la moglie Antonella e la suocera Guerrina. Prima erano tutti positivi e adesso la famiglia è Covid free. Franco è stato ricoverato all’ospedale di Macerata dal 14 al 18 gennaio, poi per un mese è stato portato nell’"astronave" civitanovese. Lì ha attraversato tre settori, dal modulo semi-intensivo a quello della riabilitazione. Per una "grazia", come dice lui, ha scampato quello intensivo perché, a causa di una polmonite e di un’embolia, stava per essere intubato. È stato curato con il plasma e il farmaco Tocilizumab (anticorpo monoclonale). "Alla loro somministrazione – racconta – è seguito un netto miglioramento che, dopo qualche giorno, mi ha evitato la ventilazione semi-invasiva con il casco e la successiva ossigenoterapia, durata per circa due settimane, riconducendomi ad una respirazione autonoma". Ha accettato la loro somministrazione previa sottoscrizione "di consapevole e personale autorizzazione". Si è negativizzato in ospedale e ora, a casa, dovrà fare ginnastica polmonare e fisica per il recupero. "Mi hanno detto che si recupera una vita "normale" – continua – dopo sei mesi. Tra tre mesi sarò sottoposto a nuovi controlli e alla tac per monitorare la situazione". Ci tiene a ringraziare tutti, a partire dal suo medico di base, il dottor Enrico Luchetti, e tutto il personale medico, infermieristico, gli oss e i fisioterapisti, che ha definito "angeli". "Ho ricevuto tanto affetto – dice Franco –, videochiamate, telefonate e messaggi. Oltre a parenti e amici, mi sono stati vicino gli ex colleghi di ufficio, anche se sono andato in pensione, l’amministrazione di Treia, i concittadini, anche persone che non conosco ma che comunque mi hanno dimostrato la loro gioia nel sapere che ero tornato a casa". Il 66enne è padre di due figli e nonno di due nipoti, di 22 e 2 mesi. "Ho pensato continuamente a loro", e ancora si commuove. Intanto la Regione sta organizzando due progetti per Asur e Marche Nord per l’attivazione della sperimentazione degli anticorpi monoclonali. "L’approvvigionamento è oneroso – spiega l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini –, duemila euro a dose. L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dato l’autorizzazione nei giorni scorsi e siamo tra le prime Regioni ad avere dei progetti in corso. Alla conferenza Stato-Regioni il commissario Arcuri ha affermato che si sarebbe attivato per la produzione".