"Da 16 giorni in attesa del vaccino a casa"

Dalla Casapiccola: "Io e mio marito siamo ultraottantenni e non possiamo muoverci, ma dopo la prenotazione non si è fatto vivo nessuno"

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di Asterio Tubaldi

"Ho seguito tutte le indicazioni suggerite dall’Asur regionale per la prenotazione per il vaccino anti Covid-19, ma a oggi non si è sentito ancora nessuno". È lo sfogo amaro di Anna Maria Dalla Casapiccola che gestisce un bed and breakfast di categoria superiore in un palazzo signorile del centro storico di Recanati con tanto di giardino all’italiana. Lei e suo marito sono ultraottantenni e non hanno la possibilità di muoversi: l’uomo perché affetto da una malattia debilitante e lei perché ha ancora i postumi di una brutta caduta, avvenuta alla fine di gennaio, che le ha procurato la rottura del femore obbligandola a sottoporsi a un intervento chirurgico. La riabilitazione è lunga e ancora oggi è costretta ad aiutarsi con un girello per muoversi in casa. Anna Maria Dalla Casapiccola racconta che all’atto della prenotazione, avvenuta il 20 febbraio, le avevano assicurato che sarebbe stata presto contattata al suo telefonino per informarla quando sarebbero venuti al suo domicilio per la somministrazione del vaccino. "Sono passati, però, 16 giorni e non ho avuto più notizie. Io ho chiamato anche il mio medico di famiglia che mi ha detto che lui non poteva farci niente. Ora non mi sembra giusto – insiste la recanatese –. Io sono molto preoccupata perché il 17 di questo mese dovrei andare all’ospedale di Macerata per una visita oculistica e poi dovrei, subito dopo andare a Torrette per sottopormi a una prestazione sanitaria. Senza vaccino non mi sento per nulla tranquilla nel frequentare gli ospedali. Inoltre, nelle nostre condizioni, ultraottantenni entrambi e con disabilità, avremo dovuto essere fra i primissimi". Il lockdown per lei è stato una tragedia anche per altri aspetti. "È quasi un anno che non lavoro più e la cosa è alquanto pesante".