Da 25 anni rispetto chi mi ha votato

"Batto per una seduta mia sorella. Nell’assise c’è anche mia nipote, credo sia un fatto storico"

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di Chiara Gabrielli

Ulderico Orazi, 63 anni, di Italia Viva, siede da tanti anni in Consiglio: "Si nota una presenza assidua dei consiglieri rispetto al passato – dice –, la partecipazione al Consiglio è un dovere e allo stesso tempo un segno di rispetto verso chi ci ha votato". Lo sa bene lui, che ha iniziato questo percorso "nel ‘97, erano gli ultimi quattro mesi dell’amministrazione Maulo, entrai al posto di Mandrelli, poi saltai il periodo Menghi perché per un voto non entrai in Consiglio. Successivamente, dal 2000 a oggi ci sono sempre stato e in modo continuativo: sono passato per i due mandati di Meschini e i due di Carancini". Nell’arco di questi 25 anni, ne ha visti di progetti, proposte, opere, grandi temi e grandi problemi: "Uno primi atti che ho votato è stato il risanamento dello Sferisterio – racconta –, era stato chiesto un prestito da 10 miliardi di lire. Lo Sferisterio è un tema caldo anche oggi: nei 10 anni di Carancini siamo riusciti sempre a chiudere i bilanci dell’Arena in attivo, quest’anno penso che non ci si riuscirà. Dispiace, perché quello è il simbolo e il volano dell’economia della città, è un peccato che siamo arrivati alla fine dell’anno e ancora non c’è nemmeno un sovrintendente né la prossima stagione lirica, che solitamente veniva annunciata alla fine di quella precedente". I temi che tornano: "Sulla pedonalizzazione abbiamo lottato per 20 anni per chiudere il centro alle auto e invece con questa amministrazione siamo tornati 20 anni indietro. Ricordo Pamela e Traini, quei 4 giorni che rimarranno per sempre nella memoria collettiva sia di noi consiglieri che della città intera. Ricordo il terremoto ma anche il pregio di essere riusciti a costruire, con Carancini sindaco, un polo scolastico come quello delle Casermette in 400 giorni, un record". Un pensiero gli strappa un sorriso: "Batto per una seduta mia sorella Laura – sottolinea ironico –, che siede sui banchi opposti ai miei, della maggioranza, e così mia nipote, Cristina Cingolani, con piacere vivo questo mandato insieme a loro. Stare in Consiglio noi tre famigliari credo sia un fatto storico. Se litigo con mia sorella? Molto di meno, questa cosa non ha scalfito minimamente il nostro legame".