FRANCO VEROLI
Cronaca

"Endometriosi, serve consapevolezza Il nostro centro è all’avanguardia"

Il primario Pelagalli: "Duecento pazienti l’anno, siamo i secondi in Italia a fare un intervento senza tagli"

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di Franco Veroli

Domani si celebra la giornata mondiale dell’endometriosi, istituita per sensibilizzare la popolazione su una malattia cronica che può essere fortemente invalidante per le donne che ne soffrono. Per l’occasione lo Sferisterio si colorerà di giallo, simbolo della lotta contro questa patologia. E di giallo vestiranno anche medici e infermieri del reparto di Ostetricia e Ginecologia, diretto da Mauro Pelagalli, punto di riferimento regionale per la cura dell’endometriosi. "Questa malattia interessa il 10% delle donne italiane, circa tre milioni. Ma solo la metà sa di esserne affetta, perché la sintomatologia è sfumata e può essere confusa con altre problematiche", sottolinea il primario.

Quali sono questi sintomi?

"Dolore pelvico cronico, coliche addominali, dolori mestruali molto forti che, nei casi più gravi, comportano serie limitazioni nelle attività quotidiane. Sensibilizzare l’opinione pubblica significa, ad esempio, far comprendere ad un datore di lavoro che se una donna si assenta per 45 giorni al mese per questi dolori, ha le sue ragioni".

Quali sono le cause?

"È una malattia la cui origine è poco chiara. La teoria più accreditata è quella secondo cui durante il flusso mestruale parti di tessuto endometriale si muovono in senso inverso nelle tube, riuscendo a impiantarsi nell’addome, nel peritoneo, come nelle ovaie e negli organi vicini, come il retto e il colon determinando una reazione infiammatoria. Quando questo succede, l’organismo risponde chiudendo le aree infiammate con tessuto fibroso e questo diventa la causa principale del dolore. Un dolore che si accentua nel caso di un rapporto sessuale, complicando la vita di coppia. Circa il 40% dei casi di sterilità è riconducibile a questa malattia".

Quante donne accedono al centro di Macerata?

"Trattiamo 200 pazienti l’anno, affette da endometriosi severa e moderata, con risultati molto soddisfacenti. La malattia interessa le donne in età fertile dai 13 anni fino alla menopausa, abbiamo curato anche 15enni. A Macerata, secondo caso in Italia, abbiamo eseguito, su una 36enne, un intervento di radicalizzazione dell’endometriosi con l’asportazione di un tratto di colon attraverso una nuova tecnica eseguita interamente in laparoscopia, senza fare alcun taglio. Un risultato importantissimo, che pone Macerata tra i più rilevanti centri di endometria severa e avanzata. È chiaro che la chirurgia dell’endometriosi deve essere riservata a centri che sono in grado di farlo e che hanno una casistica significativa".

Esiste una terapia medica?

"Sì, a base di antidolorifici o farmaci ormonali. Vi si ricorre quando la malattia è nella fase iniziale o quando non si può più intervenire chirurgicamente".

Quali i consigli?

"Quando una donna avverte anche uno solo dei sintomi sopra richiamati faccia subito una visita da uno specialista. Non è detto che sia endometriosi, ma è meglio verificare subito".