"Il consiglio comunale venga chiamato subito a esprimere un formale orientamento sul destino della nostra fiera, senza aspettare la scadenza del 31 luglio. A tale adempimento dovrebbe provvedere il sindaco o il presidente del consiglio comunale, ma potrebbero farlo anche i gruppi consiliari di minoranza. Lo pretendano. Sarebbe cosa grave far passare questa data senza una decisione formale". Torna a sollecitare il comitato No Covid Fiera, con una nota del vicepresidente Amedeo Regini, che fa seguito all’incontro delle opposizioni di sinistra con cui chiedevano la restituzione della struttura una volta terminata l’emergenza e una revisione del programma sanitario circa il ruolo del nostro ospedale. Per Regini una posizione tardiva, dopo mesi di silenzio.
"Silenzio sui due piani dell’ospedale rimasti incomprensibilmente incompiuti – denuncia –, sui servizi sanitari sul territorio insufficienti mentre sulla fiera Covid il consiglio comunale è stato esautorato da accordi preventivi fra Ceriscioli, assessori e consiglieri regionali Pd e sindaco Ciarapica". Regini sottolinea poi come sulla fiera Covid, contro cui si sono schierati oltre mille cittadini, "sono stati fortemente critici scienziati, ricercatori, operatori, sindacati e associazione dei medici", e come incomprensibile appaia il silenzio delle opposizioni della città "sullo scandaloso flop della trasformazione della fiera in Ospedale Covid, sulla scelta della Regione del modello Covid LombardiaLega, nonchè sulla fine dell’Astronave". Non si aspetti, quindi, la scadenza del 31 luglio. Vietato affidarsi al destino nel dubbio se lo stato di emergenza verrà prorogato o meno. Quanto ai 100mila euro dati alla città che ha ospitato l’ospedale Covid , "tali risorse – dice Regini, "non avrebbero avuto il risultato sbagliato dell’uso che ne vorrebbe fare l’amministrazione di centrodestra (destinarli al motor show) se la Regione li avesse finalizzati a erogazioni per i servizi sociali".
g. f.