Furto all’oratorio, rubati i soldi da un cassetto

Don David ha denunciato il fatto ai carabinieri, i sospetti si sono concentrati su un giovane recanatese. Bottino da circa mille euro

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di Asterio Tubaldi

Furto nella parrocchia di Cristo Redentore, nel quartiere di Villa Teresa. È sparita, nottetempo, una discreta somma di denaro che il parroco, don David, stava raccogliendo dalle famiglie quale quota di iscrizione per la partecipazione dei loro figli al campo scuola in programma per fine luglio nella Val di Non, in Trentino. I soldi erano stati riposti in un cassetto all’interno di una stanza dell’oratorio. Ad accorgersi del furto ieri mattina è stato lo stesso parroco che ha provveduto subito ad avvertire i carabinieri di Recanati. Poi, in mattina, è stata presentata anche la denuncia formale. Difficile, per ora, quantificare esattamente la somma mancante, ma sembra che si aggiri sul migliaio di euro. I sospetti, per non dire la certezza, si sono concentrati su un giovane recanatese, non nuovo a questi furti in parrocchia, dimostrandosi, fra l’altro, anche un frequentatore di altri luoghi di culto, non certo per spirito di devozione, e di diversi luoghi pubblici come le scuole. Un habitué, insomma, di queste imprese. Gli stessi fedeli, durante la celebrazione della messa, lo avrebbero visto, più di una volta, avvicinarsi alle cassettine dell’elemosina per prelevare qualche spicciolo o, addirittura, mettere le mani nel cestino delle offerte che vengono raccolte durante le funzioni religiose. Finge di lasciare il suo obolo per la chiesa e invece ne approfitta per sottrarre dal cestino carte moneta di cinque o dieci euro. La cosa incomprensibile è che questa persona ha un nome e cognome ed è noto per questa sua attività, ma finora non si è riusciti ad assicuralo alla giustizia anche perché molti di questi piccoli furti non sono stati neppure denunciati, sperando ogni volta che riesca a trovare la retta via. Il parroco, dall’alto della sua bontà e comprensione umana, si limita per ora a confidare "che Dio ci aiuti a trovare una strada per dare una mano a questa persona perché possa cambiare vita". Eppure, è una storia che va avanti da anni. Nei locali della parrocchia, dove è viva l’attività essendo sede anche di un centro Caritas e dove sono raccolti alimenti e vestiti che poi vengono distribuiti ai cittadini e famiglie in difficoltà, più volte ci sono stati episodi del genere, non sempre, naturalmente, riconducibili a questa persona. Dal ripostiglio, in tempi non lontani, è sparito un tagliaerba e la porta principale d’ingresso è stata più volte forzata e tutt’oggi porta i segni di queste effrazioni. Il parroco e il suo aiuto, don Samuele, sono stati invitati spesso dagli stessi parrocchiani ad essere più prudenti, magari trovando un luogo più sicuro dove conservare le somme di denaro, e, magari, ad installare qualche telecamera.