Gli avvocati della Socab: "Ecco la verità su piazza Pizzarello"

Sul caso dell’incompiuta di piazza Pizzarello, tornano a intervenire gli avvocati Nicola Canessa, Matteo Maci e Marta Fusco per Socab e Italappalti, proprietaria quest’ultima dell’incompiuta di piazza Pizzarello. "Socab il 29 ottobre, e Italappalti il 30 ottobre, hanno depositato al tribunale di Fermo ricorsi ex articolo 182 bis, commi 6 e 7 della legge fallimentare. Tali ricorsi non sono volti a chiedere l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti, ma a ottenere un decreto che imponga il divieto di iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive per la durata delle trattative e la formalizzazione dell’accordo di ristrutturazione debiti. L’istituto, inserendosi nella fase delle trattative per il perfezionamento di un accordo di ristrutturazione dei debiti, vuole eleminare "azioni di disturbo e consentire alle parti di fotografare i beni dell’impresa per determinare le misure realizzabili per la ristrutturazione dei debiti". I ricorsi venivano accolti dal tribunale, che disponeva il divieto di iniziare o proseguire azioni cautelari o esecutive, assegnando 60 giorni per il deposito dell’eventuale accordo di ristrutturazione dei debiti. Italappalti e Socab non depositavano il ricorso per l’omologazione degli accordi di ristrutturazione, e per tanto il tribunale dichiarava l’improcedibilità, che non corrisponde a un rigetto". Socab dunque, ribadiscono i legali, ha presentato una sola istanza per l’omologazione della ristrutturazione dei debiti. Infine la società assicura di avere intrattenuto costanti rapporti con Unimc, "consacrati da scambi epistolari e accordi sottoscritti tra le parti".