Il Tar ha annullato il divieto. Hab può rimettere i tavoli all’aperto

I giudici hanno evidenziato che la decisione del Comune è stata presa sulla base di "un mutamento dell’indirizzo politico della giunta, due stalli in più non risolvono la congestione del traffico in centro".

Il Tar ha annullato il divieto. Hab può rimettere i tavoli all’aperto

Il Tar ha annullato il divieto. Hab può rimettere i tavoli all’aperto

Il locale Hab vince al Tar la battaglia sui tavolini all’aperto in via Gramsci: il tribunale ha annullato il provvedimento con cui il Comune aveva negato la proroga all’autorizzazione. La decisione dell’Amministrazione, scrivono i giudici, non è dovuta alla mancanza di parcheggi in centro, che non si risolve con due stalli, ma "a un mutamento dell’indirizzo politico della giunta". La questione era venuta fuori a gennaio, quando il Comune aveva respinto la richiesta di proroga della concessione per l’occupazione di suolo pubblico al locale Hab, motivandola con la carenza di parcheggi. Contro questo diniego il titolare, Paolo Perini, assistito dall’avvocato Francesca Starace, ha fatto ricorso al Tar, rilevando una serie di elementi. Uno di questi, il fatto di aver avuto un finanziamento con il fondo Pnrr per un progetto che prevedeva anche i dehors. Inoltre, il regolamento comunale impone di avere il parere del comando della Polizia municipale, che nel caso di Hab era stato favorevole. Infatti, i due stalli occupati dai tavolini si potevano recuperare di fianco a piazza Battisti; ma questa proposta, inviata dalla Polizia municipale nel 2022, non era mai stata eseguita dal Comune. Assistita dall’avvocato Luca Forte, nell’udienza della settimana scorsa l’Amministrazione si è difesa facendo presente che c’erano 608 permessi per la sosta in centro e 223 posti disponibili, di cui 44 per i residenti, e la carenza di parcheggi era aggravata anche dai cantieri della ricostruzione. I giudici del Tar hanno però condiviso le ragioni di Perini. La richiesta di proroga, spiegano, può essere negata "solo con oggettive ragioni di pubblico interesse". Il no del Comune "consegue non a una modifica alla disciplina della zona, ma a un mutamento di indirizzo politico della giunta". Ancora, il collegio evidenzia che "il provvedimento, nel richiamare problematiche generalizzate sulla congestione del traffico in centro, risulta adottato sulla base di considerazioni astratte". Violato anche il canone della proporzionalità: "Non si comprende come la salvaguardia di due stalli possa considerarsi imprescindibile per fronteggiare la congestione del traffico nel centro di Macerata - proseguono i giudici -. Il provvedimento non esplicita gli interessi pubblici prevalenti, rispetto a quello del ricorrente, soprattutto perché si tratta di due soli posti". "Siamo soddisfatti per l’accoglimento delle nostre ragioni – ha commentato l’avvocato Francesca Starace –. Anche il Tar ha rilevato che la questione era politica, e che il provvedimento non era motivato, visto che i due stalli si potevano recuperare e l’unica valutazione tecnica, quella della polizia locale, era favorevole. La discrezionalità non può diventare arbitrio". Il no ai tavolini dunque è annullato. Ora bisognerà vedere cosa farà il Comune, che può ricorrere al Consiglio di Stato o riesaminare la richiesta del locale.

Paola Pagnanelli