"Imu più salata per le centrali idroelettriche"

Due sentenze danno ragione a Belforte e Caldarola

"Si aprono nuove prospettive sulla possibilità di maggiori entrate tributarie per i Comuni interessati da impianti di produzione idroelettrica". A parlare è l’avvocato Leonardo Castelli che ha assistito Belforte del Chienti e Caldarola su una causa riguardante l’Imu per le centrali idroelettriche. A seguito degli accertamenti emessi dai comuni e dei ricorsi proposti dalle società accertate, la commissione tributaria regionale delle Marche con le recenti sentenze in favore dei due enti, "ha sposato un’interpretazione estensiva", afferma il legale. In pratica, "i comuni possono accertare e quindi pretendere dai gestori degli impianti (la società Enel) le imposte comunali, in particolare l’Imu – prosegue – a decorrere dall’anno del mancato adeguamento tra la situazione reale dell’impianto e quella risultante al catasto. Significativo il contributo apportato dal consigliere comunale di Belforte e presidente dell’unione montana Monti Azzurri Giampiero Feliciotti, che è riuscito a coordinare i sette comuni interessati, di cui quattro del maceratese (Belforte, Caldarola, Serrapetrona e Fiastra) predisponendo un’azione combinata volta ad ottenere il medesimo risultato. I Comuni hanno ora la possibilità di aumentare in misura consistente le entrate, da destinare ai servizi per la cittadinanza". Le sentenze possono ssere impugnate innanzi alla Corte di Cassazione e non sono pertanto definitive. I giudici hanno fatto perno su due principi. "Da un lato – conclude il legale – si afferma che il termine di decadenza entro cui l’amministrazione comunale deve esercitare il potere di accertamento decorre solo dal momento in cui il contribuente comunica all’amministrazione comunale il nuovo classamento. Dall’altro si mette in luce che l’inerzia delle società che gestiscono gli impianti non può tradursi in un pregiudizio per gli enti locali, trattandosi di impianti molto estesi e complessi".

Lucia Gentili