"In centro la nuova scuola Bezzi e un polo museale"

Dal palazzo comunale alla Don Bosco, ecco la mappa degli interventi

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La candidata sindaco del centrodestra Silvia Luconi spiega come sarà il centro storico di Tolentino attraverso l’ordinanza speciale del commissario straordinario Giovanni Legnini (siglata il 22 febbraio). "Prevede il finanziamento per la sistemazione del palazzo comunale in piazza della Libertà, della nuova scuola Don Bosco da realizzare in contrada Pace e della nuova scuola Bezzi che sorgerà all’interno dell’area dove attualmente insiste lo stabile delle ex Maestre Pie Venerini", esordisce l’attuale vicesindaco. Per il municipio sono stati stanziati 6.200.000 euro, per la Don Bosco 7.800.000 e per la Bezzi 3.000.000. La candidata riporta alcuni stralci dell’ordinanza in cui si spiega il motivo per cui è stato deciso di trasferire il contributo già concesso per la riparazione dei danni subìti dalle scuole Don Bosco e Bezzi, a beneficio della costruzione di due nuovi edifici. "È stata individuata la nuova ubicazione delle scuole – scrive il commissario –, anche alla luce della relazione tecnica in cui si dichiara che ’gli interventi necessari al ripristino del Don Bosco possono assicurare un miglioramento sismico ma si ritiene impossibile arrivare all’adeguamento strutturale, in quanto trattasi di edificio vincolato, per cui gli interventi non possono essere molto invasivi’. E si conclude che ’a parità di costi, sia maggiormente conveniente costruire ex novo una o più strutture in grado di ospitare gli alunni anziché limitarsi ad effettuare lavori di miglioramento sismico’". L’amministrazione ha poi individuato in centro l’edificio ex Maestre Pie Venerini, di proprietà della curia vescovile. "Un risultato importante – conclude – che permette di comprendere che l’amministrazione ha rispettato la promessa fatta: ricostruire un polo scolastico in centro, con la nuova scuola Bezzi che ospiterà l’infanzia e la primaria, e un altro in contrada Pace dove sorgerà la nuova Don Bosco. Non abbiamo mai fatto mistero di considerare quella che diventerà l’ex Don Bosco come polo museale, dove raggruppare tutte le esposizioni della città, escludendo le residenze storiche come palazzo Parisani-Bezzi e Castello della Rancia. Mi riferisco alla possibilità di poter ospitare le opere del Miumor e altre che oggi sono chiuse negli scatoloni, ma in futuro possono dar vita a una pinacoteca comunale".