In mostra gli scatti di Matthias Canapini. Ecco "Diritti negati. La casa sulle spalle"

Mostra fotografica "Diritti negati. La casa sulle spalle" a Camerino, con scatti di Matthias Canapini. Temi: migrazioni, lavoro minorile, accesso alla salute. Inaugurazione venerdì alle 9.

In mostra gli scatti di Matthias Canapini. Ecco "Diritti negati. La casa sulle spalle"

In mostra gli scatti di Matthias Canapini. Ecco "Diritti negati. La casa sulle spalle"

"Diritti negati. La casa sulle spalle" è il titolo della mostra che sarà allestita e aperta da venerdì al 31 maggio alla Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Camerino. L’esposizione racchiude le fotografie di Matthias Canapini (nella foto) ed è realizzata grazie alla collaborazione tra Unicam e l’AICU-Associazione Italiana Carlo Urbani. L’inaugurazione si terrà venerdì alle 9. Dopo i saluti istituzionali e la presentazione dei corsi di laurea attivati dalla Scuola di Giurisprudenza saranno presentati il libro di Matthias Canapini "Il gioco dell’oca. Quaderni di frontiera" e il libro di Catia Eliana Gentilucci e Fabio Indeo "Geopolitica ed economia. Riflessioni di educazione civica".

La mostra fa parte di un progetto più ampio e itinerante di 50 scatti fotografici di reportage realizzati da Canapini in circa dieci anni di ricerca. I temi sono molteplici e affini alle progettualità culturali proposte da anni da ciascun partner coinvolto: aree di conflitto, lavoro minorile, migrazioni, accesso alla salute, diritti negati. Le singole mostre verranno allestite in luoghi di immediata fruizione (gallerie, circoli sociali, musei) affinché diventino un momento di profonda sensibilizzazione, convivialità, riflessione, confronto reciproco.

La mostra ha, infatti, l’intento di raccontare storie sulle migrazioni per riscoprirsi memoria, oltre i numeri, le percentuali e le statistiche con le quali, costantemente, vengono narrate guerre, migrazioni, paesi in via di sviluppo. L’allestimento è un omaggio ai passi condivisi, a quelle comunità o singoli individui costrette a lasciare casa o a sopravvivere in luoghi inospitali, all’atto del camminare in quanto strumento per incontrare l’Altro. Le continue ondate migratorie paiono il preludio a esodi di interi popoli e le ragioni sono molteplici: guerre, persecuzioni, diritti negati, riscaldamento globale. La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21 ed il sabato dalle 9 alle 13.

Gaia Gennaretti