Incontri dalla mattina a tarda notte È l’ora de "I fumi della fornace"

Valle Cascia: da domani a domenica la quinta edizione del festival diretto da Cornelio, Rossi e Compagnucci

Incontri dalla mattina a tarda notte  È l’ora de "I fumi della fornace"

Incontri dalla mattina a tarda notte È l’ora de "I fumi della fornace"

di Paola Pagnanelli

Per la quinta edizione, Valle Cascia si riaccende con "I fumi della fornace". Per la prima volta la rassegna durerà quattro giorni, e soprattutto sarà ospitata dal luogo che l’ha ispirata, la ex fornace Smorlesi. Nel "Piazzale della fornace" si terrà lo spettacolo teatrale corale, che dura il tempo di un tramonto. La nuova edizione in programma da domani a domenica avrà come tema la voce. "Un esercizio di immaginazione collettivo", lo definiscono Giorgiomaria Cornelio, Lucamatteo Rossi e Valentina Compagnucci, della direzione artistica del festival, i cui manifesti quest’anno sono firmati dallo stilista Antonio Marras e da Cesare Pietroiusti.

La voce negata, la classe operaia, le fiabe antiche e i luoghi del futuro si mescoleranno per quattro giorni con la poesia attraverso laboratori, concerti, spettacoli, mostre, dalla mattina alla notte, per chi vorrà campeggiare nella frazione di Montecassiano, nello spazio allestito con attenzione curatoriale. Ci saranno giovedì Daniele Di Bonaventura e sabato Daniele Sepe e in concerto, domenica Mariangela Gualtieri con il recital "Cattura del soffio", e poi Roberto Paci Dalò, Gilda Policastro, Francesca Matteoni, Ida Travi, Sara Gamberini, Vanni Attili, Mario Lupano, Davide Susanetti, Adriano Ercolani, Cesare Pietroiusti. Elena Rivoltini, Gaetano PalermoMichele Petrosino, Matteo Lucca, Paolo Migliazza, Parini Secondo, Kratu (Serena Dibiase) e Gianmaria Borzillo. La mostra "Sul greto dell’arsura" omaggerà Franco Ferrara, poeta, esploratore, figura fra le più straordinarie del Novecento; in mostra i libri, e materiali inediti come le corrispondenze private, fotografie, appunti, video e articoli di giornale sulle sue spedizioni archeologiche in Africa. Altra novità sarà "Abbecedario dei paesaggi", una tavola rotonda tra realtà che immaginano nuove possibilità dell’abitare attraverso una risemantizzazione e riattivazione dei territori. Il recital "Il libro di Isaia", orchestrazione per voci e musica, proseguirà la trilogia Antico Teatro Ebraico sviluppata per i "Fumi della fornace" da Lucamatteo Rossi. Infine, dalle 19 il rito teatrale collettivo al tramonto prenderà quest’anno il nome de "L’ufficio delle tenebre": un processo che l’assemblea degli animali rivolge alla memoria del Novecento; un lavoro che indaga il ricordo collettivo, la storia operaia di Valle Cascia, e i nuovi dibattiti sull’ecologia dell’immaginazione, prendendo spunto da una fiaba medievale islamica. Centodieci persone collaborano alla manifestazione, che accoglie circa 300 spettatori a sera in una frazione di 400 abitanti. Gli organizzatori ringraziano la Regione e i sette Comuni che danno il patrocinio per il sostegno, essenziale per un festival che porta un posto così piccolo in tutta Italia e non solo: a maggio gli organizzatori lo hanno presentato alla stampa estera a Roma.

La "Foresta nera" ospiterà il dopo festival fino a tarda sera, mentre gli spettacoli si terranno nel "Piazzale della fornace", messo a disposizione dalla nuova proprietà: per la prima volta dopo oltre dieci anni sarà riaperto il sito che ha dato origine alla frazione. "Con la Sapienza di Roma è nato il progetto di uno studio mirato su quel luogo particolare. Idea condivisa è conservare il forno. Il sogno poi sarebbe realizzare lì un centro per le arti performative contemporanee, uno spazio aperto alle produzioni internazionali".