Inferno in A14, la ricostruzione della Polstrada: "Colpo di sonno a 130 all’ora"

Evangelista è stato dimesso dall’ospedale di Lugo

Le macchine distrutte al casello dell’A-14 di Cotignola (foto Zani)

Le macchine distrutte al casello dell’A-14 di Cotignola (foto Zani)

Ravenna, 19 agosto 2015 - Un colpo di sonno mentre andava a 130 chilometri orari: è questa la conclusione cui è arrivata la polizia stradale di Ravenna sulla causa del tragico incidente di Ferragosto, nel quale hanno perso la vita padre e figlio. Secondo quanto ricostruito dagli agenti, Umberto Maria Evangelista, maceratese di 21 anni, al volante di una Audi A3 si sarebbe addormentato, senza rendersi conto di essere arrivato alla barriera di Ravenna. Lì la famiglia modenese, a bordo della Fiat Punto, stava prendendo il biglietto per tornare a casa, dopo due settimane di ferie in riviera.

«Come dimostrano le immagini immortalate dalle telecamere – afferma l’ispettore superiore Gabriele Negri della Polstrada di Ravenna – il ragazzo non ha mai frenato e la velocità con la quale è giunto al casello, schiantandosi contro il guard-rail per poi planare sulla vettura ferma, non era inferiore ai 130 chilometri orari. Non aveva assunto droghe o alcol, come confermano le analisi, ma spesso il colpo di sonno è peggio, lo stress e la stanchezza psicofisica sono subdoli e l’automobilista ha l’impressione di essere sveglio, ma non lo è».

«Il problema – continua l’ispettore superiore – è che spesso si ha la convinzione che gli incidenti capitino agli altri e non a noi. Ma lo sai che prima o poi il colpo di sonno ti viene, soprattutto se non hai dormito la notte prima. Il ragazzo e il suo amico avevano trascorso la serata nei locali della riviera, dopo essere partiti la mattina da Macerata e, invece di tornare a casa, hanno passato la mattina a Mirabilandia. Anche se si hanno 20 anni si finisce per crollare, non siamo macchine».

Evangelista nel frattempo è stato dimesso dall’ospedale di Lugo di Ravenna, dove era rimasto da sabato, sotto choc per quello che era successo. Il maceratese, che ha ricordi confusi di quei momenti fatali, è distrutto e sconvolto. «Tutti gli esami a cui è stato sottoposto hanno dato esito negativo» ribadisce l’avvocato Paolo Giustozzi, a cui si è rivolta la famiglia del 21enne. Il ragazzo è accusato di duplice omicidio colposo.