La Regione: "I locali sono nostri, fuori i soldi"

Pretende più di 400mila euro dalla Provincia e 78mila dall’Accademia delle Belle Arti per le aule che questa utilizza in via Garibaldi

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di Franco Veroli

La Regione vuole oltre 400mila euro dalla Provincia di Macerata e oltre 78mila euro dall’Accademia delle Belle Arti in merito all’immobile sito in via Garibaldi 87 dove quest’ultima ha delle aule. La Regione ha presentato ricorso, ex art. 447 bis, avanti al tribunale civile di Macerata, e la Provincia ha deciso ora di costituirsi in giudizio per resistere alle ingenti pretese economiche. Nel ricorso si chiede di "accertare e dichiarare l’intervenuta risoluzione del contratto di locazione (dell’immobile in via Garibaldi) tra la Regione e la Provincia per scadenza del termine convenuto" e, di conseguenza "pronunciare ordinanza di condanna dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, attuale detentrice senza titolo, all’immediato rilascio dell’immobile". Nel merito, si chiede quindi di accertare e dichiarare il diritto vantato dalla Regione e, di conseguenza, condannare la Provincia di Macerata al pagamento di 414.659,51 euro, somma quantificata nello specifico, rispettivamente in 293.970,43 a titolo di canoni di locazione e in 60.344,54 euro a titolo di spese condominiali con decorrenza dal primo giugno 2007 al 31 maggio 2019. Allo stesso modo, dichiarato il diritto della Regione al pagamento dell’indennità di occupazione dell’immobile di via Garibaldi 87, in virtù della detenzione senza titolo realizzata dall’Accademia di Belle Arti di Macerata dal primo giugno 2019 ad oggi, condannare quest’ultima al pagamento della somma di 68.613,80, ovvero "nella somma maggiore o minore ritenuta di giustizia oltre alle spese condominiali sinora quantificate in 9.544,29 euro per complessivi 78.158,09 euro". La Provincia, anche per possibili effetti diretti del provvedimento sulla situazione economico-patrimoniale dell’Ente, stante il rischio connaturato all’esito dei giudizi in genere, ha deciso di conferire agli avvocati Franco Gentili e Silvia Sopranzi dell’ufficio legale provinciale l’incarico di costituirsi e resistere in giudizio al ricorso ex. Art. 447 bis c.p.c .notificato dalla Regione Marche. Quanto all’Accademia delle Belle Arti, il presidente, l’avvocato Vando Scheggia, non ci gira intorno: "Non verseremo un euro semplicemente perché non è dovuto. Noi abbiamo quegli spazi sulla base di un regolare contratto con il quale ci è stato garantito l’uso gratuito". Vedremo come la vicenda si svilupperà in tribunale, ma certo suscita più di una riflessione. Per potenziare l’Accademia di Belle Arti, alla fine dello scorso giugno il presidente Scheggia aveva firmato il contratto di acquisto dell’ex Casa del Fascio in piazza Mazzini (che è in attesa del definitivo via libera del Ministero), dove realizzare la nuova sede della prestigiosa istituzione cittadina. Nello stesso tempo, aveva fatto appello a Regione, Provincia e Comune per il passo successivo: "Servono 5 milioni di euro per adeguare l’edificio alle nuove esigenze". Sembra, però, che si vada nella direzione opposta.