La spesa costa sempre più cara "Cerchiamo di non alzare i prezzi"

Rossini: "Il guadagno però così è inferiore". Mancinelli: "Il cliente compra. il minimo indispensabile"

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di Nicholas Masetti

"Non abbiamo" aumentato il prezzo finale. Ma con con queste spese il guadagno è inferiore. Se i rincari aumentano ci toccherà farlo anche a noi". Alessia Rossini ogni mercoledì mattina monta i bancali di frutta e verdura sotto i portici di piazza Vittorio Veneto. Meloni, prugne, cetrioli, tutto di stagione. Ha l’azienda ’La tartaruga’ a Corridonia e i prodotti che vende arrivano direttamente dal suo campo. Per questo "abbiamo tenuto gli stessi prezzi, perché li produciamo direttamente noi. Finché riusciamo andiamo incontro al cliente – prosegue la Rossini –, anche se, ad esempio, i sacchettini ci sono aumentati da 35 a 50 euro al pacco, così come sono saliti del 30 per cento i prezzi delle fioriture". Materie prime penalizzanti ma a pesare è anche il fattore siccità nei campi. Una condizione che costa sempre più cara in tutti i sensi, sia nel prezzo finale che nella produzione: "Il rischio, con sto caldo, è che tra dieci giorni non ci siano più i pomodorini. E poi, di fagiolini, ne abbiamo raccolti pochissimi". Una verdura, quest’ultima, diventata sempre più ricercata tra le bancarelle e i negozi. Lo sa bene Paolo Mancinelli del ’Mercatino della frutta’, all’angolo tra viale Trieste e via Pannelli: "Ora costano 8 euro al chilo, prima andavano a meno di 6. Le albicocche e le pesche le abbiamo dalle valli vicine, quindi sono quasi a chilometro zero e con meno costi di trasporto. Ma adesso il cliente tende a comprare il minimo indispensabile perché costa tutto più caro". Va invece controcorrente Federico Corsalini della bottega ’Le casette’ di Corso Cairoli: "Qui gli aumenti non ci sono, la roba costa come trent’anni fa". Ma come può essere? "Ogni giorno vado alla mattina all’ingrosso a fare la spesa, così il prezzo lo scelgo io", sentenzia. Il momento attuale lo riassume bene una pensionata vicino allo Sferisterio. Ha le buste in mano: "Ormai, tra frutta e verdura, ci spendo la pensione".