Macerata, pestato a sangue dopo una lite per il parcheggio

È successo attorno alle 18 di ieri nel piazzale della fontana sotto al Sasso d’Italia

Carabinieri (Foto di archivio)

Carabinieri (Foto di archivio)

Macerata, 23 aprile 2018 - Preso a pugni in faccia da uno sconosciuto, dopo un battibecco per il parcheggio. È successo attorno alle 18 di ieri nel piazzale della fontana sotto al Sasso d’Italia. Ad avere la peggio è stato un 66enne settempedano, che ha dovuto passare la notte al pronto soccorso a causa della gragnuola di pugni che gli hanno devastato il volto e provocato la frattura di un dito. L’aggressione si è consumata davanti agli occhi di diversi testimoni, increduli per come un banale litigio sia degenerato in una violenta scazzottata.

«Come mia abitudine – racconta il pensionato, un ex bancario che dopo il terremoto si è trasferito da San Severino a Macerata – ero andato a prendere l’acqua sotto ai pompieri. Ho parcheggiato l’auto in maniera corretta e subito quell’uomo, un italiano sulla quarantina, ha avuto da ridire: “Le sembra il modo di parcheggiare?’’, mi ha chiesto. In realtà avevo lasciato tre o quattro metri di spazio, tanto che poco dopo il tipo è uscito dal parcheggio senza problemi. Così gli ho detto: “Visto? Sarebbe uscito anche un autotreno’’».

Tanto è bastato a scatenare la furia dello sconosciuto. «È sceso dalla macchina e ha cominciato a prendermi a pugni in faccia – racconta l’anziano, ancora sotto choc –. Per fortuna è scesa anche la ragazza che era con lui: si è messa in mezzo e mi ha riparato dai colpi, altrimenti non so come sarebbe andata a finire». Se la donna è riuscita a risparmiargli qualche botta, il 66enne è comunque uscito malconcio dall’aggressione. «Ho il volto completamente tumefatto, sono irriconoscibile. Probabilmente ho anche un dito fratturato. Sono stato sottoposto a una tac e dovrò passare la notte al pronto soccorso: i medici vogliono tenere sotto controllo il grosso ematoma alla testa causato dai pugni. Domani (oggi, ndr) mi sottoporranno anche a una visita oculistica: da un occhio non ci vedo, non riesco ad aprirlo». Il 66enne, che di recente è stato operato al cuore, ha già raccontato tutto ai carabinieri, ai quali ha fornito il numero di targa dell’aggressore. I militari hanno già ascoltato alcuni testimoni e stanno cercando di rintracciare l’uomo.