Condannato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale, per un episodio avvenuto al porto, in appello è riuscito a dimostrare la sua totale innocenza. Si tratta di Carmine Annacondia, 45enne di origini pugliesi da anni residente a Civitanova, dove gestisce il noto ristorante di pesce "Cotto e Mangiato". Proprio il ristorante, in qualche modo, era stato uno dei fattori da cui era partito il procedimento penale. Infatti il 29 giugno 2019 Annacondia era andato con il padre al porto per comprare il pesce. Ma era stato raggiunto da due funzionari dell’Area vasta, che stavano svolgendo una ispezione. Da qui sarebbe poi sorto un litigio, a cui avrebbe partecipato lo stesso Annacondia e che sarebbe trasceso sia nel danneggiamento di un telefono, sia in una minaccia: “Se eravate in un’altra circostanza, vi prendevate due colpi di pistola per interrompere questa verifica“. Con il giudizio abbreviato, il pugliese era stato condannato a un anno di reclusione. Ma gli avvocati difensori Gabriele e Massimiliano Cofanelli hanno fatto appello, e la vicenda è stata riesaminata dalla corte di Ancona. In aula i difensori hanno chiarito e dimostrato che l’imputato non aveva in alcun modo potuto percepire di avere davanti a sé due pubblici ufficiali, essendo i due ispettori del tutto sconosciuti per lui. Per questo, non era possibile che lui volesse interrompere l’ispezione, non avendo realizzato di ostacolare un controllo amministrativo. Tra l’altro, era stato lo stesso Annacondia a chiamare subito le forze dell’ordine, quando la discussione era degenerata, proprio per un intervento chiarificatore circa quanto accaduto. Gli avvocati Gabriele e Massimiliano Cofanelli hanno espresso ampia condivisione per la sentenza della Corte d’appello, che ha assolto Carmine Annacondia "perché il fatto non costituisce reato" quanto all’accusa di resistenza, e per la remissione di querela per l’accusa di danneggiamento. Soddisfattissimo anche l’imputato, molto conosciuto non solo in città per l’attività di ristoratore svolta da anni.
CronacaLitigio con gli ispettori: ristoratore assolto