Mattatoio in crisi, appello di Coldiretti: "Le istituzioni devono muoversi"

Coldiretti chiede un piano operativo urgente al Comune per salvare il mattatoio di Macerata, minacciato dalla mancanza di fondi. Gli allevatori minacciano una mobilitazione se non ci saranno sviluppi rapidi.

Mattatoio in crisi, appello di Coldiretti: "Le istituzioni devono muoversi"

Coldiretti chiede un piano operativo urgente al Comune per salvare il mattatoio di Macerata, minacciato dalla mancanza di fondi. Gli allevatori minacciano una mobilitazione se non ci saranno sviluppi rapidi.

"Abbiamo chiesto un incontro urgente al Comune per un piano operativo che possa portare in bonis il mattatoio, oggi gestito solo grazie all’impegno di Bovinmarche, che si fa carico da sola dei costi strutturali, ma che ha urgente bisogno di un piano operativo definitivo, pena la forte riduzione degli allevatori che continueranno a operare poiché falcidiati anche da altre problematiche sanitarie. Non è pensabile attendere ulteriormente e, se non vi saranno sviluppi veloci, siamo pronti a una pesante mobilitazione". Alberto Frau (foto), direttore regionale di Coldiretti, torna a riportare l’attenzione sulla situazione del mattatoio di Macerata che, dopo aver ripreso le macellazioni prima dell’estate, si trova già a operare in rimessa. Per questo è stato chiesto un incontro al Comune, altrimenti gli allevatori sono pronti a scendere in piazza. "Coldiretti Marche, in tempi non sospetti e in solitaria, aveva chiesto e ottenuto un importante contributo regionale per la messa a norma di tutti i mattatoi marchigiani, da Schieppe, ad Ascoli, a Macerata, che altrimenti sarebbero stati oggetto di probabile chiusura e che oggi già, in alcuni casi, hanno usufruito del contributo regionale per ammodernare le strutture presenti – spiega l’associazione di categoria. E continua: "In seguito sempre Coldiretti Marche aveva chiesto e ottenuto l’aumento di tutti i premi per le aziende zootecniche: biodiversità equina e ovina, parametri del biologico, Uba da poter inserire per il benessere animale e sostegno alla zootecnia nelle aree svantaggiate. Un insieme di misure “a pacchetto“ che dovevano e devono accompagnare gli allevatori in questi anni difficili post covid e conflitti, con i costi delle materie prime schizzati alle stelle. Anche per i Mapre, Coldiretti aveva chiesto e ottenuto la proroga dell’utilizzo dei moduli fino al 31 dicembre".