Morìa di negozi, chiude anche l’erboristeria

Decine di locali sfitti nella zona di corso Cairoli, negli ultimi mesi in tanti hanno gettato la spugna. Balducci: "Con la guerra affari a picco"

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di Chiara Gabrielli

Attività in affanno tra costi alti, bollette alle stelle e calo delle vendite dovuto alla pandemia e alla guerra in corso: sta per chiudere i battenti l’erboristeria "La natura è vita" in via Carducci, davanti al Sacro Cuore. Soffre, da tempo, la zona di corso Cairoli, tanti i cartelli ’Affittasi’ sulle vetrine abbandonate, tanti i locali lasciati vuoti in seguito alla crisi. Non solo l’erboristeria di Sabrina Balducci, uno dei punti di riferimento del quartiere: negli ultimi anni hanno lasciato anche i titolari di una macelleria e di una rosticceria a metà circa del corso, e ancora il fruttivendolo Luigi vicino all’angolo e poi il negozio di abbigliamento Stacchio, che era un’attività storica. In più, ci sono i locali dell’ex Banca Marche, abbandonati da tempo, definiti dai commercianti, che tanto si spendono per il decoro e il rilancio del quartiere, "una vera indecenza". "Ci sono motivi anche personali che mi hanno spinto alla cessazione dell’attività – spiega Balducci dell’erboristeria –, il 24 dicembre sarà l’ultimo giorno, ma diciamo che se le vendite fossero andate bene mi sarei organizzata per portare avanti il negozio. Invece, ho scelto di lasciare. Il calo è iniziato con il periodo del Covid, anche se devo dire che tutto sommato ancora le vendite reggevano, ma la situazione si è aggravata di netto con lo scoppio della guerra, si è vista la differenza rispetto a prima. Ora la gente ha paura, è qualcosa che si percepisce, ed è comprensibile, si pensa prima a mangiare e a pagare le bollette, poi semmai ci si concede qualche sfizio". Oltre a ciò, ci sono i costi fissi. "Per chi ce l’ha, va pagato l’affitto, e naturalmente i fornitori, i contributi, il commercialista e la bolletta della luce, raddoppiata. A un certo punto mi sono detta che o chiudevo o ci rimettevo di tasca mia. Ci sono state volte in cui contavo un paio di vendite nell’arco di tutta la giornata, è chiaro che così non si può andare avanti". Balducci è da 35 anni nel campo erboristico, "prima come commessa e poi, dal 2014, mi sono messa in proprio in piazza Mazzini, poi mi sono trasferita qui dove sono oggi. Amo questo lavoro, amo questa città, mi dispiace da morire chiudere, perdere quei clienti fissi che col tempo sono diventati degli amici veri. Ma, purtroppo, non ho molta scelta. Ho 57 anni e posso andare in una sorta di prepensionamento, colgo questa occasione. Dedicherò tempo a me stessa e alla famiglia".