"Mostra dedicata a Claudio Cintoli Noi familiari ignorati e non coinvolti"

Il taglio del nastro ci sarà oggi al castello Svevo, il fratello dell’artista: presunzione da parte degli organizzatori

Migration

Bolla come frutto di "pressapochismo e presunzione degli organizzatori" Giancarlo Cintoli (nella foto), fratello del noto artista Claudio, l’iniziativa "Mia Martini e Claudio Cintoli" che l’amministrazione Comunale di Porto Recanati, insieme all’associazione "Spazio Cultura", si accinge a inaugurare oggi al castello Svevo. "Avevo già espresso il mio rammarico all’organizzatore dell’evento, Antonio Perticarini (responsabile di Spazio Cultura, ndr) – spiega – che in fase progettuale non si era preoccupato di consultare gli eredi di Claudio, depositari per legge della sua memoria e della sua immagine. Quando ho sentito l’assessore Sabbatini, parlare della mostra a radio Erre, il mio stupore è raddoppiato. In primis per il mancato coinvolgimento della famiglia "contravvenendo a qualsiasi elementare norma di buona creanza e, fatto ancor più grave, di legge". Non sarebbero stati neanche invitati ufficialmente e per tempo all’inaugurazione. Molte sono le critiche, a iniziare dal manifesto "che suscita più di un dubbio dal punto di vista iconografico, certamente non adeguato alla statura artistica di Claudio – riprende – e quindi pubblica alcune sue opere, per altro coperte da copyright, senza alcun consenso della famiglia e assolutamente incoerenti con la fase artistica di Claudio a cui gli organizzatori si vorrebbero riferire. Definire Claudio Cintoli ’uno dei ragazzi del Piper’, significa ignorare la sua storia e la statura artistica" e se fosse stata coinvolta la famiglia "l’evento ne avrebbe guadagnato per l’apporto determinante di opere, consigli, studi e quant’altro".

a. t.