NOI MACERATESI

Migration

Gentile lettore, lei sogna che intorno all’ex premier nasca un movimento politico, che con fermezza ci aiuti a superare una brutta pagina di storia. Ma la mia impressione è che Mario Draghi non sia esattamente un politico. Pur avendo dialogato con la politica, è stato forse più un pragmatico mediatore dei vari interessi, avendo come finalità quella di provare a dare modernità allo Stato, e magari di sfruttare al meglio le ricche risorse del Pnrr (risorse che, va detto, sono un prestito da restituire e non un regalo). Fondare un partito richiederebbe intavolare un discorso di principi e ideali, collocarsi a destra, sinistra o centro, entrare insomma in un gioco che non è il suo. La mia impressione è che Draghi cercasse di andare avanti, senza slogan, etichette e retaggi del passato. Quello che a Civitanova si sintetizza con: "A frà, che te serve"? Avrà voglia di mettersi in gara con chi promette la pace nel mondo (per far contente tutte le aspiranti Miss Italia di ieri, di oggi e di domani) o l’onestà (con o senza gradi di giudizio, a seconda) o più tutto per tutti?

paola.pagnanelli@ilcarlino.net