Non vede il figlio da quasi otto anni L’ex è scappata col bimbo in Romania

La donna è sotto processo per sottrazione di minore

di Paola Pagnanelli

Da otto anni non sa più nulla del suo bambino, dopo che la madre lo ha portato in Romania all’età di appena due anni. Disperatamente, in ogni modo il padre sta tentando di rivederlo, ma la strada è sempre più in salita e ieri il processo alla donna, accusata di sottrazione di minore, ha subìto ancora un rinvio. Imputata è una romena, con cui un tassista maceratese ha avuto una relazione. Dieci anni fa, la coppia ha avuto un bambino, ma dopo qualche tempo i rapporti tra i due si sono incrinati. La donna è andata a vivere ad Appignano, e quando lui tentava di avvicinarla per rivedere il figlio, lei lo avrebbe cacciato. L’uomo era stato poi denunciato per stalking, e con il divieto di avvicinamento non aveva più potuto avere contatti con il figlio. Poi la donna è partita, nel 2012, senza dire neppure dove andasse. Con faticose ricerche, il maceratese ha saputo che era andata in Romania. Alla fine, non è rimasto altro che denunciarla per sottrazione di minore, ma il processo per una serie di intoppi, tra i quali il fatto che lei è stata a lungo irreperibile, è ancora alle fasi iniziali. Ieri, il giudice Barbara Cortegiano ha dovuto fissare l’ennesimo rinvio, per sentire il tassista. "In questi anni – spiega l’avvocato Barbara Antolini, che assiste il maceratese con la collega Giovanna Matteucci – abbiamo contattato tutte le autorità italiane e romene per consentire a questo padre di rivedere il figlio, che nel frattempo è arrivato a dieci anni e non parla una parola di italiano. Tra l’altro, il tribunale per i minori di Ancona aveva disposto una serie di incontri tra il piccolo e il padre, e in un primo momento aveva vietato alla madre di lasciare l’Italia; quando poi lei ha detto che sua madre stava male, le hanno dato il permesso di raggiungerla, indicando però le date di partenza e di rientro. Invece lei è tornata in Romania e non si è fatta più vedere. È tornata a Macerata una sola volta, ma senza il figlio. Abbiamo contattato le ambasciate, il ministero degli affari esteri. Tre anni fa ci eravamo messi in contatto con i servizi sociali della città in cui vive la donna, avevamo ottenuto che fossero organizzati degli incontri, ma quando poi il nostro assistito è andato là ha trovato un muro: i servizi sociali gli hanno detto che lei non vuole vederlo, e così neppure quella volta lui ha potuto riabbracciare il figlio". Ora è stata coinvolta anche l’associazione "Penelope", per fare ancora maggiori pressioni e riuscire a risolvere questa situazione, che è dolorosissima per l’uomo. "Abbiamo invitato mille e-mail, abbiamo contattato chiunque speravamo potesse darci una mano, ma di fatto quest’uomo non sa più nulla di suo figlio". Alla madre è stato consentito, di fatto, di andarsene senza rendere minimamente conto al padre di quel bambino.