Omicidio di Pamela Mastropietro, protesta davanti al seminario

La mamma e lo zio della ragazza uccisa chiedono che le indagini non si fermino. Sit-in durante il consiglio comunale aperto sui migranti

La protesta davanti al seminario di via Cincinelli

La protesta davanti al seminario di via Cincinelli

Macerata, 25 giugno 2018 - "Entriamo in consiglio, con un nastro rosso a sigillare le labbra, a simboleggiare il sangue versato e anche il nostro silenzio, non dobbiamo piu aggiungere nulla, per noi purtroppo hanno parlato i tragici fatti accaduti". Alessandra Verni e Marco Valerio Verni, mamma e zio di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa, fatta a pezzi e trovata in due trolley, gridano giustizia davanti al seminario di via Cincinelli, dove è in corso il consiglio comunale aperto sui migranti che si svolge nell'aula sinoidale. All'incontro, intervengono anche rappresentanti delle associazioni che si occupano di accoglienza.

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Con loro, oggi a Macerata, una comitiva arrivata da Roma per protestare e chiedere che le indagini sull'omicidio continuino.  "Singolare che il Pontefice predichi l'accoglienza - incalza lo zio di Pamela, che è anche legale della famiglia - e a noi sia vietato fare un sit-in pacifico dentro il seminario, dove viene svolto un consiglio che è pubblico".

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Durante la seduta del consiglio comunale aperto, alcuni espondenti di Casapound sono entrati nella sala.