"Operatori sanitari no-vax Va sospeso lo stipendio"

Il sindaco Franco Capponi sui contagi spuntati all’ospedale di comunità . Nella struttura due dipendenti non sono vaccinati: "Nessun’altro positivo"

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di Gaia Gennaretti

Sembra essere sotto controllo la situazione all’interno dell’ospedale di comunità di Treia. Qui, nei giorni scorsi, sono stati riscontrati due casi di positività al Coronavirus. Si tratta di due anziani degenti che sono stati immediatamente isolati dal resto dei pazienti della struttura e, almeno per il momento, stando a quanto riferisce Daniela Corsi, direttore dell’Area Vasta 3 "la situazione è sotto controllo, non ci sono altri positivi". L’obiettivo della direzione ora è fare chiarezza su come il Covid-19, abbia contagiato due anziani, soggetti fragili che avrebbero dovuto essere opportunamente protetti. Una ipotesi, che però non viene confermata dall’Av3, è che a contagiare i due degenti sia stato qualcuno del personale sanitario della struttura. In particolare ci sarebbero due persone non vaccinate. Una, in particolare, sarebbe convintamente contraria alla vaccinazione mentre l’altra non potrebbe farlo per ragioni di salute.

Quel che sembra essere certo è che il personale del reparto cure intermedie sia stato tutto vaccinato. Così non sarebbe invece per i terapisti del reparto di riabilitazione che, all’occorrenza, prestano servizio anche in quello di cure intermedie. I due operatori non vaccinati, stando a quanto ha fatto sapere l’Area Vasta 3, sarebbero in ferie e proprio dal reparto di riabilitazione risulterebbe in vacanza qualcuno del personale. In ogni caso la correlazione fra questo ultimi e i due anziani positivi non è ancora stata chiarita. Preoccupazione è stata espressa dal sindaco, Franco Capponi che ha confermato la presenza di due soggetti non vaccinati: "Ho appreso la notizia dalla stampa. Mi risulta che all’interno dell’ospedale operino un no-vax e un operatore che non può fare il vaccino per problemi di salute. Nel nostro reparto sono ricoverate persone veramente fragili per le quali il contagio può rappresentare un rischio enorme. Eventualmente, per gli operatori sanitari che non intendono vaccinarsi si dovrebbe proporre di sospendere il loro stipendio. Chi invece non può vaccinarsi per ragioni di salute invece dovrebbe essere adibito a mansioni diverse".