CHIARA SENTIMENTI
Cronaca

"Pamela, Traini e la spirale dell’odio Così Macerata è riuscita a rialzarsi"

L’anno nero di Carancini: minacce anche alla mia famiglia, eravamo spaventati ma ne siamo usciti. Poi la stoccata a Parcaroli: "Per fare il sindaco non bastano i filmati su Facebook, ci vogliono le idee".

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di Chiara Sentimenti

"Ricucire l’odio è stato molto difficile, e non so nemmeno se ci siamo riusciti. Se dopo il terremoto la comunità, nonostante fosse ferita, si è ritrovata unita e ognuno si è occupato dell’altro, nel 2018, invece, era come se ognuno odiasse l’altro e la città si è trovata divisa, smarrita. Se si arrivano a minacciare le persone e le famiglie, c’è qualcosa che non va". Quando si parla di bilanci, al di là dei numeri e dei progetti realizzati, non si può non fare i conti con il bagaglio umano che si è costruito, e se in particolare dal 2016 rimettere in piedi la comunità dopo un’emergenza ogni volta diversa può non essere stato facile, per il sindaco Carancini, il momento più "nero" in questi dieci anni è stato proprio il 2018, dopo il delitto di Pamela Mastropietro. Perché agli attacchi politici "spesso amplificati dall’imminente campagna elettorale" per le elezioni nazionali, si sono sommate anche preoccupazioni personali. "Quando si è costretti a essere protetti, perché le minacce sono serie, quando le minacce colpiscono la tua famiglia e i tuoi figli, non si può vivere serenamente – ammette Carancini –. Non si può arrivare a dire che un sindaco, ma non perché sono io, o un’amministrazione comunale sono i responsabili della morte di Pamela. Queste sono delle cose difficili da superare, ma abbiamo provato a uscirne, giorno per giorno. Anche noi eravamo spaventati da quello che poteva succedere, dal fatto che in estate potesse non venire nessuno, perché Macerata a livello nazionale era dipinta come la città nella quale si facevano a pezzi le ragazze o dove si sparava in strada alle persone di colore. E invece abbiamo visto come, piano piano, le persone tornavano e la città si sia dunque ritrovata". Per tracciare un vero bilancio di ciò che è stato fatto, quindi, il sindaco Carancini invita guardare da dove si è partiti, nel 2010, e dove si è arrivati oggi, smentendo anche le critiche di chi dice che "Macerata abbia perso il suo ruolo di capoluogo". "I tempi sono profondamente cambiati – precisa Carancini –. Non siamo più negli anni Novanta, quando il capoluogo era l’unico attrattore economico e sociale del territorio. Adesso il ruolo è quello di servizio e di collaborazione, e su questo Macerata ha un ruolo determinante. Penso ad esempio al servizio dei rifiuti, all’Apm che gestisce un territorio di 120mila abitanti, all’Ircr con le sue sei case di riposo e alla recente esperienza della Marca Maceratese". Il giudizio, quindi, ora saranno i cittadini a darlo, perché l’amministrazione comunale non ha voluto darsi un voto. "Crediamo di avere costruito un patrimonio che ora va implementato, sono stati fatti sicuramente degli errori, ma con questa rendicontazione vogliamo raccontare i fatti, e non le chiacchiere". E qui la stoccata al candidato sindaco del centrodestra, l’imprenditore Sandro Parcaroli, principale avversario dell’assessore e candidato sindaco del centrosinistra, Narciso Ricotta. "Certo, se poi si vogliono fare i filmati per riprendere una gomma staccata in un sottopasso o l’erba non tagliata su un prato – precisa, in riferimento a un video pubblicato su Facebook da Parcaroli –, non c’è problema, ma per me la serietà si misura in altro modo". "L’imprenditore (che non viene mai chiamato per nome, ndr) ha dichiarato che il modello migliore per amministrare è appunto quello dell’imprenditore, ma vorrei ricordare che è molto diverso essere un amministratore pubblico che gestisce bilanci da quaranta milioni di euro. Questo modo di porsi in contrapposizione alla politica come se fosse un modello negativo, per me è un modo vecchio di affrontare le questioni. Si possono fare le campagne elettorali proponendo, e non denigrando l’altro. Sarebbe bello sapere dal candidato del centrodestra, ad esempio, se vuole l’ospedale alla Pieve, oppure no? Se vorranno smantellare il lavoro previsto per il centro fiere, oppure no?" Ma rimessa da parte la campagna elettorale, il sindaco Carancini ha anche voluto fare un ringraziamento corale. "È stata una esperienza umana davvero travolgente, appassionata, talvolta difficile, ma unica e indimenticabile – ha detto –, che mi accompagnerà in ogni giorno. È difficile riuscire anche a trasmettere il senso di gratitudine che sento forte, intenso, nei riguardi di tutte le persone con le quali abbiamo costruito dieci anni di vita della nostra città".