Pos, croce o delizia? "Costi ancora troppo alti"

Biagioli (Confartigianato): "Tutti d’accordo sul contrasto all’evasione fiscale, ma le spese non ricadano sulle imprese". Poste: ottantamila carte in provincia

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L’uso "sfrenato" del Pos e le commissioni da pagare: sono troppo alte, insorgono i commercianti. C’è chi paga con la carta anche le caramelle da 20 centesimi. "Bene il contrasto all’evasione fiscale – dicono –, ma non sulla nostra pelle". Alla discussione è molto sensibile Confartigianato: "Sul tema del Pos – dichiara Lucia Biagioli, responsabile settore ristorazione e pubblico esercizio per Confartigianato Macerata, Ascoli e Fermo –, pensiamo che si debba spostare l’attenzione su un’altra questione. Non si tratta tanto di imporre un tetto minimo di utilizzo, quanto di non far ricadere gli accolli delle spese sulle imprese. È chiaro che il pagamento elettronico garantisce una riduzione dell’economia sommersa ma è altrettanto vero che allo stato attuale tutti i costi di gestione e le commissioni sono ancora troppo alti per le attività. In alcuni casi addirittura sproporzionati rispetto al servizio offerto. Pensiamo ad alcuni settori, come ad esempio l’Ho.re.ca (cibi e bevande), che vede ridotti i ricavi al lumicino su piccoli servizi. Basti pensare alla classica colazione con caffè e cornetto. La situazione migliore sarebbe quella di non limitare le spese effettuate con il Pos e contestualmente azzerare del tutto gli oneri a carico delle attività". Poste italiane evidenzia che anche a Macerata nel 2022 è stato record per i pagamenti digitali. A oggi, in provincia, sono 80mila le carte Postepay. Nei primi 9 mesi dell’anno "i ricavi di pagamenti e mobile son fortemente aumentati – ha sottolineato l’ad Matteo Del Fante alla presentazione dei risultati relativi al terzo trimestre 2022 –, evidenziando ancora una volta un tasso di crescita a doppia cifra, sostenuti dai pagamenti con carta".

c. g.