Pre-scuola, si mobilitano le maestre E Castiglioni striglia la Cassetta

In alcuni istituti le insegnanti garantiranno il servizio in modo volontario. Il capogruppo FdI: "L’assessore trovi una soluzione"

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di Paola Pagnanelli

Pre-scuola gratuito in qualche istituto, dove le maestre si sono messe a disposizione per garantire l’assistenza a chi ha bisogno di entrare alle 7.45. Nelle primarie Pace, De Amicis, Medi, Pertini e Frank dell’istituto Fermi, e poi Fratelli Cervi e IV Novembre dell’istituto Alighieri, i genitori potranno lasciare i bambini un quarto d’ora prima dell’orario di ingresso senza pagare nulla, grazie alle maestre che in modo volontario si sono messe a disposizione. Per chi invece ha bisogno di entrare alle 7.30, si dovrà ricorrere alla cooperativa Ea Giovani, pagando 215 euro l’anno per l’assistenza sei giorni alla settimana, o 180 per cinque giorni. Invece per gli alunni delle primarie Montessori, Mameli, D’Acquisto e Prato, che fanno parte dell’istituto Mestica, nessuna alternativa: anche per entrare alle 7.45 si dovrà pagare il pre-scuola. Nei due anni passati, il servizio era stato pagato dal Comune con i fondi Covid; prima ancora la giunta metteva a bilancio la somma necessaria, circa 40mila euro. Il pre-scuola a carico delle famiglie è una novità di quest’anno, e ha sollevato malumori anche in maggioranza. Il capogruppo della Lega Claudio Carbonari ha presentato una interrogazione in consiglio, e ora interviene anche il responsabile comunale di Fratelli d’Italia, Pierfrancesco Castiglioni. "FdI si pone in preoccupata e nel contempo fiduciosa attesa delle risposte che l’assessore Cassetta darà in consiglio al capogruppo della Lega. La preoccupazione nasce dai ritardi con cui è stato gestito il problema e dalle dichiarazioni dell’assessore apparse sulla stampa, secondo le quali la soluzione più veloce sarebbe una cooperativa il cui costo, oltre a essere a carico delle famiglie, sarebbe indefinito. Né altre frasi quali "vedremo cosa si può fare" o "purtroppo per ora la situazione è questa", permettono di stare più tranquilli. Poiché era logico attendersi che non ci sarebbero stati i fondi legati alla pandemia, occorreva forse cercare prima una soluzione; tuttavia qualcosa ancora si può fare. Ad esempio destinare fondi impiegati in altre operazioni, o far svolgere il servizio ai giovani del servizio civile. Chi quotidianamente incontra persone che hanno reso possibile con il loro voto un cambiamento nel modo di amministrare Macerata, non può ignorare le richieste sul tema. Sono sicuro che l’assessore Cassetta ci dirà che tutto è stato risolto".