Punto ristoro: il rebus della nuova gestione

Scade il contratto, ma non è stata ultimata la sistemazione della ’casetta delle scimmie’ prevista nel contratto

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Oggi scade il contratto, della durata di sette anni (stipulato il 24 aprile del 2015), relativo alla gestione del punto di ristoro al piano terra del Parco di Villa Colloredo Mels. Secondo le clausole della concessione, il titolare del pub, denominato Old Garden, avrebbe dovuto restaurare e consegnare il manufatto, posto sempre nella stessa area del parco, denominato ’casetta delle scimmie’, adibendolo a chiosco-bar secondo le linee guida indicate nella planimetria allegata allo stesso contratto di concessione. È da sottolineare che il concessionario, proprio per l’impegno assunto per il restauro del vecchio immobile, godeva di un canone mensile molto agevolato per la gestione del chiosco bar, di soli 390 euro. Ma, dopo sette anni, a contratto scaduto, il titolare non ha ancora completato il restauro del manufatto che il Conte Mels utilizzava come roccolo, postazione di caccia degli uccelli. Come verrà giustificata, ai fini del rispetto contrattuale, la mancata consegna dell’immobile entro la data del 23 aprile del 2022? Secondo quanto recita la concessione, questa avrebbe determinato "l’escussione della cauzione per l’importo necessario a completare il restauro dell’immobile". Ora che la concessione è terminata si dovrà procedere al nuovo bando di gara per l’assegnazione del chiosco bar che dovrebbe, però, da oggi terminare la propria attività. Più volte il consigliere Pierluca Trucchia, con una serie di interrogazioni, aveva denunciato il non rispetto della concessione, ad esempio la mancata apertura del chiosco bar al mattino, dalle 9,30 alle 11,30 e nel pomeriggio dalle 15,30. Il pub, in effetti, proprio per il tipo di servizi offerti e clientela svolge la sua attività dal tardo pomeriggio sino a notte, quando invece la chiusura doveva coincidere con l’orario di quella del parco stabilita nel periodo primaveraestate alle 23.30. Nel contratto era prevista anche l’area del suolo pubblico da occupare e precisamente 33 mq per attività di ristoro in struttura e 30 mq da destinare a gazebo aperto. L’area occupata in tutti questi anni sembra, invece, decisamente maggiore. Infine, fra gli altri obblighi c’era l’organizzazione annuale di iniziative di intrattenimento ed animazione consistenti in 50 spettacoli musicali, 4 rappresentazioni di cabaret di alto livello, almeno una rappresentazione di teatro dialettale, 10 pomeriggi per i più piccoli e tanto altro ancora. Nel nuovo bando di gara si dovrà tenere conto anche del rispetto dei limiti acustici, previsti dal regolamento comunale di zonizzazione acustica, che per il Parco di Villa Colloredo sono parificati a quelli dell’ospedale e dei giardini pubblici.

Asterio Tubaldi