Rapporto scuola-lavoro: "Per essere competitivi serve una formazione agile e trasversale"

Anna Castelli, direttore delle risorse umane di Beta 80: in università, negli Its, in azienda o a livello personale, l’importante è che venga fatta "I giovani vanno all’estero perché il sistema Paese non li agevola".

Rapporto scuola-lavoro: "Per essere competitivi serve una formazione agile e trasversale"

Rapporto scuola-lavoro: "Per essere competitivi serve una formazione agile e trasversale"

di Franco Veroli

Anna Castelli, la formazione inizia sui banchi di scuola e prosegue nelle Università. Meglio seguire un "percorso settoriale" o sviluppare una capacità critica?

"Prima di rispondere farei due precisazioni. La prima: la formazione può continuare anche in luoghi diversi dall’università perché il sistema degli Its ormai è una validissima alternativa alla formazione universitaria. La seconda è che la formazione prosegue anche in azienda e a livello personale. E’ diventata un’esigenza per essere competitivi sul mercato per tutte le professioni, non solo nell’Information Technology. Nell’IT - semplicemente - l’obsolescenza delle competenze è esasperata e veloce. Detto questo, tra percorso settoriale e sviluppo della capacità critica, vale la pena sviluppare una capacità critica e coltivare un’agilità formativa, che permette di governare la profondità della conoscenza, ma anche la sua vastità in un approccio cosiddetto "combo – shaped" per cui nel tempo costruisco più ambiti di approfondimento, ma non perdo di vista le conoscenze trasversali e tangenziali".

Quali sono le difficoltà che complicano il rapporto tra scuola, università e mondo del lavoro?

"La difficoltà più grande è l’approccio attendista delle imprese: si attendono addetti. Programmi scolastici obsoleti e approcci che poi in azienda trovano poco riscontro aumentano la distanza. La chiave è implicarsi con il mondo scolastico e universitario, lavorando a quattro mani, contaminandosi e diventando soggetti in dialogo, ad esempio proponendosi nella didattica e nel fare sperimentare ai giovani il mondo del lavoro".

Competenze è una parola molto abusata e talvolta fraintesa. Ce ne può dare una definizione scevra da equivoci?

"Uso la metafora che generalmente con i più giovani funziona benissimo: non ci sono professionalità che non hanno hard skills, quindi competenze tecniche (conoscenze e abilità specifiche). Sono come lo scheletro per la persona: fanno da sostegno, sono necessarie, ma da sole non sono sufficienti. Hanno bisogno dei soft skill, cioè le competenze comportamentali. Esse sono come i nostri muscoli. I soft skill consentono di mettere a terra, con gli hard skill, la prestazione".

Nonostante tutto, il nostro sistema formativo ha una sua efficacia: tanti sono i giovani di eccellenza. Il fatto è che spesso li perdiamo: solo nelle Marche, secondo una recente indagine della Cgia nel 2022 sono stati ben 1.445 i "cervelli in fuga" tra i 18 e i 39 anni. Come mai?

"I giovani cercano esperienze di valore e su questo costruiscono la loro fidelizzazione e la loro alleanza con l’azienda. Cercano anche un Paese che funzioni di più, che sostenga la famiglia e garantisca sicurezza. Quando fuggono subito dopo l’Università, fuggono dai tentennamenti di un certo mondo aziendale, che non ha ancora capito su cosa puntare, e da un sistema Paese che non li agevola".

Quanto pesa il wellbeing, il benessere aziendale, nel motivare al lavoro?

"Direi che è centrale per tanti motivi. Il primo è che il lavoratore oggi ha bisogno di riconquistare un benessere. I cambiamenti che stiamo vivendo sono tali e di tale portata da richiedere un’attenzione alla persona, che ha bisogno di riconquistare ritmi, rifondare nuove abitudini, ridare il senso al lavoro stesso. Il secondo motivo è che un certo livello di sostegno le istituzioni non riescono a darlo. La cosa importante è che si affronti il tema del benessere in modo olistico, abbracciando tutte le sue componenti: il benessere fisico e mentale, quello relazionale, della carriera, finanziario, della famiglia e addirittura della comunità".