"Roghi in serie: piromane rinviato a giudizio"

Un ex taglialegna di Serravalle avrebbe appiccato nove incendi tra Camerino e Valfornace in due settimane. Sarà processato nel 2024

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di Paola Pagnanelli

Accusato di nove incendi, appiccati tra Camerino e Valfornace nel giro di due settimane, sarà processato a gennaio del 2024 Antonio Gazzella, il 39enne di Serravalle che era stato arrestato nell’estate del 2021. L’uomo, un ex taglialegna, avrebbe appiccato roghi in serie utilizzando una bottiglietta artigianale come innesco: il 2 agosto alle 6.40 le fiamme sarebbero divampate a Morro di Camerino, mandando in fumo 130 metri quadrati di zona boscosa, poi alle 13.45 vicino alle Sae di Peschiera a Valfornace, lanciando una bottiglietta incendiaria dall’auto e causando un rogo su 1.100 metri quadrati boscosi: e poco più tardi non lontano da lì avrebbe mandato a fuoco altri seimila metri quadrati. Poi il 14 agosto alle 15.50, lanciando dall’auto una bottiglietta avrebbe appicato un incendio al bosco a Gelagna Alta di Serravalle, per 1.900 metri quadrati; pochi minuti dopo lo avrebbe fatto ad Arnano di Camerino, dando alle fiamme duemila metri quadrati di zona boschiva. Il 17 agosto, alle 2 di notte avrebbe appiccato il fuoco a Morro di Camerino, con più inneschi: le fiamme si estesero su 30.000 metri quadrati. Il 16 a Valfornace avrebbe appiccato le fiamme su una zona di 150 metri quadrati. Il 18 agosto, sarebbe tornato nella zona di Perimbotta a Valfornace, bruciando 2.800 metri quadrati di bosco. Infine il 21 agosto avrebbe causato l’incendio a Pecciana di Valfornace. I vari roghi, in zone impervie e molto difficili da raggiungere, erano stati difficili da spegnere per i vigili del fuoco e avevano causato tanti danni e paura: era chiaro che c’era un piromane in azione. Per questo i carabinieri forestali non si erano risparmiati per monitorare il territorio e individuare l’autore di quei disastri, e alla fine era stato arrestato Gazzella. Contro di lui c’erano anche una serie di immagini filmate dalle videocamere del servizio di sorveglianza. In un primo momento, l’uomo aveva negato tutto, poi si era trincerato nel silenzio. Il 39enne, dopo aver passato un periodo agli arresti domiciliari, ora è libero. Ieri per lui in tribunale a Macerata si è tenuta l’udienza preliminare. Su richiesta del pm Stefania Ciccioli, il giudice Giovanni Manzoni lo ha rinviato a giudizio per il reato di incendio boschivo: il processo si aprirà il 25 gennaio 2024. L’imputato è difeso dall’avvocato Paolo Cecchetti. Nel corso del processo, anche Gazzella potrà dare la sua versione dei fatti.