Salumi con il ’profumo di bosco’: Monterotti più forte di sisma e Covid

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"Dopo il terremoto abbiamo dovuto cambiare alcuni aspetti commerciali della nostra azienda, inconsapevoli che poco dopo saremmo state colpite da una batosta ancora più dura, quella del Covid, che ci ha viste coinvolte sia in termini professionali, che personali. La forza di reagire è scaturita dalla forte passione trasmessa da nostro padre che ci ha reso partecipi di ogni aspetto aziendale, da sempre. Abbiamo un forte legame con il territorio che riteniamo possa essere un valore aggiunto, perché in esso si esprime una profonda cultura del lavoro indispensabile a ogni vera rinascita". Dopo la morte dal padre per Covid, le sorelle Genny e Katia Monterotti (foto) non si sono arrese e, come era successo dopo il sisma del 2016, si sono rimboccate nuovamente le maniche per portare avanti il salumificio di famiglia. Il salumificio Monterotti, infatti, grazie alla valorizzazione della filiera corta e alla scelta di allevamenti locali è riuscito ad ottenere prosciutto, salame, porchetta, lonza, ciauscolo igp ed altri insaccati d’eccellenza. Sotto la guida del fondatore, l’azienda si è aggiudicata numerosi riconoscimenti e ora Genny e Katia vogliono mantenere il "gusto dei Sibillini" con un metodo unico, chiamato ’Profumo di bosco’ che si svolge in due atti. "Il primo è la stagionatura naturale, utilizzando un caminetto classico ed essenze lignee essiccate in ambienti asciutti e privi di muffe ed odori estranei - spiegano le sorelle -. Il risultato è un legno perfetto per il focolare, per una stagionatura lenta e ricca di profumi, il tutto perfezionato anche dallo stoccaggio finale in locali arieggiati. I prodotti vengono venduti solo quando il processo è completo. Il secondo atto comporta un’attenta tracciabilità, che include la selezione di allevamenti rigorosamente locali".

c. s.