Scampò alle persecuzioni, una targa per Servi

Leggi razziali: il ricercatore ebreo scomparso un anno fa trovò rifugio in città con la famiglia. Cerimonia oggi nel Chiostro di Sant’Agostino

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Sarà inaugurata oggi alle 16, all’interno del Chiostro di Sant’Agostino, una targa in ricordo di Italo Servi, conosciuto a Recanati come l’ultimo componente della famiglia ebrea che condivise con il generale Terenzio Morena un’abitazione in via Moroncini durante gli anni ’40, nel pieno delle leggi razziali. A Recanati trovarono accoglienza molte famiglie perseguitate, fiduciose anche della storia della cittadina che fino al 1500 aveva avuto molte presenze ebraiche, fra cui Menachem, filosofo e cabalista autore di testi molto importanti, conosciuti e tradotti soprattutto in Inghilterra. Italo Servi è morto a 98 anni il 2 gennaio di un anno fa a causa di complicazioni con il Covid nella sua casa a Lincoln Massachusetts. Nato il 3 ottobre 1922 a Gallarate, in Italia, era l’ultimo di sei figli di Aldo e Amelia Servi. Con la caduta del regime fascista nell’aprile 1942 e la firma dell’armistizio da parte dell’Italia l’8 settembre, iniziarono le deportazioni tedesche degli ebrei. Per questo motivo, la famiglia si è trasferita a Recanati dove si era presentata come rifugiata dai bombardamenti di Milano. La famiglia si nascondeva all’aperto, in ambienti molto angusti, aiutata dai recanatesi e "tollerata" anche dalle autorità locali, compresi i carabinieri la cui sede era proprio a fianco della casa dove si nascondeva la famiglia. La città alla fine fu liberata dalle forze alleate il 1° luglio 1944 e la loro vita tornò lentamente a una nuova normalità. Successivamente Servi venne ammesso all’Università di Milano dove si laureò nell’autunno del 1946 in Chimica Industriale. Emigrò negli Stati Uniti nel 1947 dove conseguì un dottorato di ricerca nel campo emergente della metallurgia nel 1950 ed ebbe una lunga carriera di successo lavorando nella ricerca applicata. Nell’autunno del 1948 incontrò l’amore della sua vita, Caroline Bordetsky, con cui ebbe tre figli Ronald Joel, Leslie David e Devorah Gloria. Il generale Terenzio Morena a Recanati è il diretto testimone della vita di questa famiglia. I rapporti durarono anche dopo la guerra con contatti che poi a mano a mano si attenuarono finché Valentino Grassetti, il figlio di un loro amico, andò in America a trovare Italo nella casa di riposo a Winchester nel Massachusetts, dove risiedeva. Dopo quella visita arrivò a Morena una lettera datata 3 agosto del 2001, dove Italo scriveva: "Sono passati decenni da quando fummo a Recanati in un periodo burrascoso della nostra vita, per fortuna terminata felicemente grazie ai molti che ci hanno offerto rifugio, aiuto e amicizia nella vostra ospitale città". Prima dell’inaugurazione della targa, alle 14, nell’aula magna del Comune sarà consegnata ai familiari di Leonello Testasecca dal prefetto di Macerata, Flavio Ferdani, la medaglia d’onore riservata ai cittadini italiani internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto.