"Senzatetto costretto a dormire nel sottopasso della stazione" Scatta la gara di solidarietà

Mobilitazione dopo l’appello del custode: tanti disponibili a offrirgli un posto dove stare

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"Una persona ha bisogno di aiuto, da qualche giorno passa la notte nel sottopasso della stazione". È l’appello partito due giorni fa da Riccardo Compagnucci, il custode della stazione del capoluogo, che al momento di chiudere i cancelli del sottopassaggio si era ritrovato un uomo che si apprestava a dormire e a passare lì la notte. L’uomo, tra i 30 e 40 anni, è un italiano originario di Fermo e senza lavoro né fissa dimora. Compagnucci, una volta resosi conto delle condizioni in cui versava, ha lanciato un appello sui social affinché qualcuno lo aiutasse. "Si apre alle cinque del mattino e si chiude alle undici della sera – racconta Compagnucci –. Al momento della chiusura, dobbiamo controllare e accertarci che all’interno della stazione non ci sia più nessuno. È così che abbiamo scoperto che questo uomo invece veniva lì per dormire: in un primo momento abbiamo chiamato la polizia, e lui non ne voleva proprio sapere di andarsene, rispondendoci anche male. Poi invece una mattina è venuto e si è scusato per il suo comportamento e mi ha racconta la sua storia".

Il senzatetto, da quanto lui ha raccontato, versava in quelle condizioni perché non ha un lavoro e nessuno lo voleva aiutare. Allora Compagnucci ha deciso di dargli una mano. "Dopo che ho pubblicato il post sono arrivate tantissime proposte di aiuto, sia da parte di singole persone, ma anche da parte delle parrocchie – sottolinea Compagnucci –. Erano disposte a dargli vestiti, coperte, qualcosa da mangiare, qualcuno si è proposto di accompagnarlo in qualche parrocchia per trovargli un posto dove dormire, un altro era disposto anche a ospitarlo a casa per farsi una doccia".

Molti sono infatti i commenti sotto il post di Compagnucci; nel mentre c’è chi gli aveva portato una sedia, chi qualche coperta per proteggersi dal freddo. Nonostante più volte Compagnucci abbia esortato il senzatetto a rivolgersi alla Caritas, l’uomo non voleva però andare, e nel giro di qualche ora non si è più fatto vivo. Anche la polizia municipale, venuta a conoscenza dell’accaduto, ha cercato di aiutare l’uomo, e ieri sono riusciti a contattare la sua famiglia. D’ora in poi sarà il fratello, da quanto riportato, a prendersi cura dell’uomo.

Marta Palazzini