Gran ballo allo Sferisterio, un tuffo nell’Ottocento

Macerata: danze in costumi d’epoca sul palco dell’arena

Il gran ballo dell’Ottocento allo Sferisterio (foto Pierpaolo Calavita)

Il gran ballo dell’Ottocento allo Sferisterio (foto Pierpaolo Calavita)

Macerata, 13 agosto 2018 – Il sogno di diventare una dama della buona società o un distinto gentiluomo dell’alta borghesia è diventato realtà allo Sferisterio, grazie alla direttrice artistica del Macerata Opera Festival, Barbara Minghetti, e al maestro di cerimonia, Nino Graziano Luca. L’altra sera, al termine dell’ultima rappresentazione in programma de La Traviata di Henning Brockhaus, gli spettatori hanno avuto l’occasione di partecipare in prima persona al «Gran ballo dell’Ottocento» insieme alla compagnia nazionale di danza storica, e immergersi così in quadriglie, mazurche e valzer. Le coppie di ballerini sono arrivate da tutta Italia, e chi tra gli spettatori ha voluto provare l’esperienza, si è dovuto esercitare il giorno prima a Palazzo Buonaccorsi e ha poi noleggiato un costume.

Il ballo è stato poi ripreso anche dalle telecamere di «Uno Mattina» e della Rai. «L’Ottocento diventa contemporaneità allo Sferisterio – ha commentato Nino Graziano Luca –. All’epoca, per un borghese riuscire a partecipare a un ballo simile significava avercela fatta. Era il luogo al centro della vita sociale del tempo». Sul palco, anche l’assessore alla cultura, Stefania Monteverde, e la direttrice Minghetti, entrambe in costume d’epoca rigorosamente verde, per ricordare il tema di quest’anno della stagione del Mof, #verdesperanza. Un nuovo modo di vivere l’opera fuori dall’opera.

La prima parte del ballo è stata un omaggio alla grande opera, all’operetta e al balletto: le coppie sono entrate in scena sulle note della marcia trionfale dell’Aida di Verdi (prima opera lirica rappresentata allo Sferisterio nel 1921). Le altre coreografie si sono basate su musiche tratte da La Traviata, Rigoletto, Il pipistrello, Il fazzoletto di pizzo della regina, La Gioconda e Coppelia. Nella seconda parte, vista la tradizionale internazionalità dello Sferisterio, è stato proposto un ideale e romantico viaggio in alcuni Stati europei. A quel punto, il maestro di cerimonia Nino Graziano Luca ha invitato sul palco anche gli spettatori rimasti platea, i quali si sono uniti alle danze in abiti contemporanei.

Elisa Frare