"Si può ricostruire a Piobbico di Sarnano"

Soddisfatto il sindaco Piergentili: "Terminati gli studi di approfondimento, ora i cittadini possono presentare le domande"

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Conclusi gli studi di approfondimento sulla frazione sarnanese di Piobbico, fortemente danneggiata dal sisma. La valutazione finale stabilisce che il versante dove insiste l’abitato presenta condizioni di stabilità. Questo significa che si può ricostruire senza delocalizzare e soprattutto che può prendere il via la ricostruzione. "Finalmente la notizia che tutti stavamo aspettando!", esordisce Luca Piergentili, sindaco di Sarnano. Gli studi sul lato sud-orientale del Monte Pizzo Meta, su cui ricade la frazione di Piobbico, sono stati condotti dall’università di Camerino su iniziativa del gruppo di lavoro costituito dalla stessa Unicam, dalla struttura commissariale e dal Comune. "Ora è possibile per i proprietari di Piobbico presentare la domanda per la ricostruzione delle proprie abitazioni lesionate dal sisma del 2016 – afferma con soddisfazione il primo cittadino –. Al termine dello studio, che ha impegnato l’università di Camerino per diverso tempo, anche per questa frazione arriva la possibilità di ripartire. Come amministrazione comunale avevamo voluto che si approfondisse la situazione di Piobbico, soprattutto per la volontà di ricostruire che era stata espressa dai residenti e dai proprietari di seconde case. Si è lavorato in sinergia fra enti per poter giungere ad un risultato che consentirà la ripartenza di una frazione importante per la storia e le tradizioni di Sarnano, a cui i proprietari delle abitazioni sono molto legati. Un ringraziamento va al commissario straordinario Giovanni Legnini e al suo staff per aver portato avanti insieme questo lavoro, all’università di Camerino che ha fattivamente concretizzato lo studio e all’Ufficio speciale ricostruzione Usr Marche. Questo segna una nuova ripartenza. Adesso aspettiamo la presentazione delle pratiche e ci auguriamo di poter in tempi relativamente brevi vedere i primi cantieri aperti a Piobbico". La frazione conta una settantina di unità abitative, tra cui seconde case. L’abitato era stato inserito nel piano di assetto idrogeologico e i residenti, per l’incognita della frana, erano rimasti sospesi tra ricostruzione e delocalizzazione. Ora il nodo è sciolto. E si può iniziare a lavorare.

Lucia Gentili