Spaccatura sul cimitero La maggioranza va in tilt

Revocato in extremis il consiglio comunale che era stato convocato d’urgenza. La minoranza infierisce: "Approssimazione e superficialità imbarazzanti"

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di Paola Pagnanelli

Convocato d’urgenza e revocato d’urgenza. Il consiglio comunale straordinario sulla nuova questura e il cimitero, che si sarebbe dovuto tenere lunedì, è stato rinviato. Lo ha comunicato ieri a tutti i consiglieri la vicesindaco Francesca D’Alessandro. I due progetti erano stati esaminati in commissione, e non avevano avuto il voto favorevole di Fratelli d’Italia. Sul motivo ci sarebbero alcun rumors, che però Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo del partito smentisce. "Sono operazioni importanti, e volevamo qualche giorno in più per ragionarci sopra. In commissione ho chiesto un emendamento, per avere maggiore chiarezza e capire bene cosa stiamo votando". In particolare, FdI ha espresso perplessità sulla fidejussione da uno stato estero presentata dalla cooperativa che ha preparato il project financing del cimitero. "Per me serviva più tempo per approfondire alcuni aspetti, verificando il verificabile". Castiglioni smentisce che dietro allo stop ci siano contrasti con la Lega. "Il risultato è che viene annullato d’urgenza un consiglio comunale convocato d’urgenza, quando poi non c’era alcuna urgenza. Era tutto già approvato dalla giunta, che poi ha fatto marcia indietro", commenta David Miliozzi di Macerata Insieme. "In commissione erano già emerse le perplessità sulle due operazioni – aggiunge il capogruppo del Pd Narciso Ricotta –. Innanzitutto, la poca chiarezza sulle qualità del proponente del project financing del cimitero, una cooperativa nata nel 2021, che i servizi si avvarrebbe di una società, il cui legale rappresentante è lo stesso della coop. Inoltre, si parla di aumenti considerevoli a carico dei cittadini, dopo che per anni noi avevamo venduto i loculi al prezzo di realizzazione, perché non si specula sui morti. Quanto poi alla questura, l’ubicazione a Fontescodella è poco consona, tra la galleria e la ferrovia. Quell’area ha sempre avuto vocazione sportiva e a verde pubblico, lì hanno appena realizzato la pista ciclopedonale. Inoltre lo spazio è ridotto: sono settemila metri quadrati, per accogliere gli uffici che sono in piazza e quelli in via dei Velini, dove hanno 4mila metri quadrati e stanno stretti. Non c’è posto per il parcheggio e la zona non è servita dai mezzi pubblici". L’opposizione boccia le due operazioni e la procedura. "È evidente che la stessa maggioranza si trova in imbarazzo di fronte alle due delibere. Hanno fatto bene ad ascoltare i consigli dell’opposizione e a soprassedere. Approssimazione e superficialità sono imbarazzanti".