"Stop all’omicidio dei neri" I nigeriani bloccano il corso

Si sono stesi a terra e hanno urlato di continuo "Vogliamo giustizia". Momenti di tensione

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"Stop kill the black". Lo grida forte e chiaro la comunità nigeriana, riunita a Civitanova per protestare dopo l’uccisione di Alika Ogorchukwu, 39 anni, padre di famiglia. Il loro connazionale. Il loro amico. "Stop all’omicidio dei neri, vogliamo giustizia". Per i nigeriani non ci sono dubbi: si è trattato di violenza razzista. E urlano la loro convinzione per le strade di una città trasformata, si sdraiano a terra e bloccano la strada, per un paio di volte: "Per Alika", intonano in coro, e verso mezzogiorno impediscono la circolazione delle auto per oltre mezzora. Autobus, pullman e mezzi d’emergenza. Tutti fermi per il corso Umberto I. C’è chi ha portato cartelli con le foto di Alika, chi ha le lacrime agli occhi: "Avevamo festeggiato insieme per mia figlia – dice un amico dell’ambulante ucciso –, proprio pochi giorni fa eravamo insieme a mangiare e bere. Allegri. E oggi guardate dove siamo. Lui è morto, ucciso senza motivo, davanti all’indifferenza di tutti. Ora le istituzioni si prendano l’impegno di accudire la vedova sempre. Noi vigileremo. Non abbasseremo mai la guardia. Alika non meritava questo". Attimi di tensione anche in tarda mattinata, quando dei nigeriani hanno inseguito un ragazzo, che si è messo al sicuro nel bar sotto il Comune. Avrebbe gridato qualcosa ai nigeriani, "ma sono stato frainteso – si è difeso il ragazzo -, io sono dalla loro parte".

Francesco Rossetti

Chiara Gabrielli