Tolentino verso il ballottaggio D’Este: "La Luconi mi ha chiamato"

Oggi l’ex candidato incontrerà anche Sclavi "Siamo da sempre per l’ascolto, ma la nostra linea è chiara"

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di Lucia Gentili

"La candidata sindaco Silvia Luconi mi ha contattato ieri mattina per un incontro sui programmi. Io, a nome della coalizione, civilmente ho detto sì. Siamo da sempre per l’ascolto e il dialogo con tutti. Ma la nostra linea è ben chiara". Massimo D’Este, il candidato sindaco del centrosinistra rimasto fuori dal ballottaggio, che fino a sabato era stato contattato solo da Mauro Sclavi, ora viene cercato da entrambi i duellanti: oggi dovrà incontrare sia Sclavi che Luconi. Ieri, che scadeva il termine ultimo per formalizzare, non è stato presentato nessun apparentamento. Intanto Civico22 (nella coalizione Tolentino Città Aperta di D’Este) ha confermato la propria posizione, tramite Paolo Dignani e Nicola Serrani, coordinatore e membro del direttivo. "Civico22 ribadisce l’importanza del proprio perimetro politico all’interno del centrosinistra. Il non essere ambigui è stato uno dei nostri punti di forza – affermano –. Il mandato dei nostri elettori è chiaro, e ad esso, se anche dai banchi dell’opposizione, si atterrà la nostra linea politica. Come gruppo vogliamo ringraziare i 723 elettori che ci hanno permesso di attestarci all’8.63%, risultato che conferma la validità del nostro progetto. Riponiamo la massima fiducia in D’Este e ci riconosciamo nelle sue parole: non vogliamo poltrone, ma ribadiamo la centralità del nostro programma di coalizione. Abbiamo posto in maniera articolata proposte su questioni non più rinviabili, come per le scuole, puntando al recupero dell’attuale Don Bosco in modo che possa tornare al più presto a ospitare al piano superiore i bambini della primaria attualmente collocati all’815. Senza dimenticare la necessità di trovare immediatamente, in attesa del campus, una sede dignitosa al liceo Filelfo (non è possibile restare un giorno in più nei capannoni), che per noi può essere benissimo l’ex Dante Alighieri. C’è poi il ruolo centrale che l’Assm deve tornare ad avere, non più bancomat dell’amministrazione comunale, ma protagonista di questa fondamentale fase di transizione energetica ecologica attraverso soluzioni all’avanguardia come quelle delle comunità energetiche, la cui piena fattibilità è stata studiata con esperti del settore. Si aggiunga la primaria importanza che per noi hanno le politiche sociali a tutela di ogni forma di fragilità, elemento fondamentale (ma negli ultimi 10 anni dimenticato) per la coesione e la tenuta della comunità. Il Comune deve tornare a occuparsi della cultura in prima persona, non più delegandola indiscriminatamente a privati. Ferma restando la valenza di quel principio di sussidiarietà che noi abbiamo sempre sostenuto, per cui riteniamo vada incentivata ogni forma di associazionismo che sia effettiva espressione di istanze dei cittadini e non frutto di gestioni personalistiche. Abbiamo valori inclusivi, di partecipazione e dialogo che per noi non sono negoziabili".