Turni di lavoro nel mirino Protesta al Santo Stefano

Manifestazione dei dipendenti: "Orari troppo pesanti e meno assistenza". Il 30 settembre l’assessore Saltamartini incontrerà le organizzazioni sindacali

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di Giorgio Giannaccini

Non erano pochi i dipendenti dell’istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza, che ieri pomeriggio hanno effettuato un presidio di protesta con i rappresentanti dei sindacati Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, per via dei nuovi turni di lavoro imposti e per il mancato rinnovo del contratto della sanità privata per le strutture extra-ospedaliere. A presenziare, per il servizio di ordine pubblico, i carabinieri di Porto Potenza, la polizia locale, la Digos e gli agenti della questura di Macerata. "Rinnovo del contratto subito", "12 anni senza contratto", recitavano alcuni striscioni sorretti dal gruppo di lavoratori che ha manifestato. John Palmieri, segretario provinciale di Cgil Fp, ha definito "inaccettabile il nuovo trattamento turnistico all’istituto Santo Stefano di Porto Potenza. Siamo qui per manifestare a nome di tutti i lavoratori, perché i nuovi turni sono a danno dei lavoratori e generano un abbassamento dei livelli assistenziali. Non dimentichiamo che dietro a questo c’è un mancato rinnovo contrattuale che dal 2012 attanaglia i lavoratori". "In questo momento ci troviamo davanti a uno dei gruppi più grandi d’Italia, che ha molti utili, ma ci sono una serie di problemi nazionali, come il rinnovo del contratto, fermo dal 2012 – ha aggiunto Raffaele Miscio di Cisl Fp –. Poi la Regione non incontra le organizzazioni sindacali per la risoluzione del problema, e inoltre quel che è più grave è la modifica dei turni di lavoro. Un esempio: di notte c’è il turno di 10 ore e 14 minuti, che è pesante, abbassa il livello di qualità e assistenza. Tutto questo viene fatto senza ascoltare i lavoratori. Continueremo senza sosta, finché non saranno garantiti i diritti dei lavoratori". Alberto Beltrani di Uil Fpl ha sottolineato: "I lavoratori del Gruppo Kos a Porto Potenza sono scesi in piazza, perché non possono più sopportare un cambio di turno unilaterale, fatto in corso d’anno. Si stravolgono i tempi lavorativi nonostante le necessità che ognuno ha con la propria famiglia: non ci scordiamo che l’80 per cento dei lavoratori sono donne e ciò comporta disagio familiare e carico di lavoro eccessivo". A presenziare anche il consigliere regionale del Pd, Romano Carancini, che ha espresso sostegno ai lavoratori, condannando la Regione per non aver fatto nulla, e poi i consiglieri regionali di maggioranza Pierpaolo Borroni ed Elena Leonardi. Entrambi hanno detto di essere "d’accordo con le rivendicazioni sindacali dei lavoratori", ma hanno anche ribadito che "il rinnovo del contratto nazionale dovrà essere fatto dal governo, non dalla Regione". Però hanno fatto sapere che il 30 settembre i sindacati saranno convocati dall’assessore alla sanità Filippo Saltamartini per cercare insieme di agevolare la trattativa col gruppo Kos.